Esce il nuovo disco di J-Ax e Fedez, Comunisti col Rolex, un titolo evidentemente provocatorio e alquanto datato, perché mi ricorda i tempi bui nei quali non si poteva andare in giro vestiti decentemente o con un auto che non fosse una carretta, che venivi subito tacciato di appartenenza alla “gauche Vuitton”, la sinistra salottiera tanto odiata dai fascisti e dai compagni trinariciuti dell’epoca, che per un nulla ti facevano il pelo.
Strano e ambiguo titolo, che lascia adito a più interpretazioni. Cercheremo di capire a chi si riferisce la provocazione, anche se sarà difficile che ascolteremo la loro musica se non incidentalmente… chissà, forse all’amico Putin che è un comunista ma post, molto post, o forse a chi in Italia si professa di sinistra ma, non avendo gli stilemi del fratacchione, per i nuovi moralisti, non lo può di certo fare.
I due rapper del tormentone estivo Vorrei ma non posto, sostengono invece che il titolo dell’album nasca da “un insulto, (rivolto da chi a chi non è dato sapere ndr) che abbiamo voluto trasformare in merito: voglio dire con questo che in Italia si può ancora diventare ricchi onestamente, e questa è una cosa molto bella”, ha spiegato Fedez, che si era attirato feroci critiche sui social per i ‘selfie’ scattati nel suo attico di lusso, con uno striscione che campeggiava dalla finestra e che rappresentava un polso con un lussuoso orologio con al centro falce e martello.
Se la critica è nei confronti di chi è di sinistra ma non è diventato un frate minore, spogliandosi di qualsiasi orpello e rimanendo in mutande e col saio, allora la cosa assume caratteri di imbecillità, ma a questo punto abbiamo il sospetto invece che sia una “excusatio non petita” rivolta proprio a loro stessi, arricchitisi incredibilmente, e volendo invece cercare di non perdere la parte sinistroide che li segue e li sostiene. Altrimenti li invitiamo a fare loro un po’ di professione di umiltà, incominciando per primi a spogliarsi delle ricchezze, per poi votarsi alla rinuncia francescana ed iniziare così la pratica degli esercizi spirituali. Ah, della musica parleremo poi, forse.