Karen Mok, a Milano la popstar che canta in mandarino

Incontro con la Madonna orientale, tra selfie, chiacchiere, serigrafie e acquerelli in diretta. Una serata di arte e musica da Rucoline a Milano. [Valentina Montisci]

Karen Mok, a Milano la popstar che canta in mandarino
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6 Maggio 2016 - 14.58


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di Valentina Montisci

È con un sorriso grande e dolce che Karen Mok arriva in via della Spiga, nel quadrilatero della moda milanese. La regina del pop cinese, per la quale si sono sprecati i paragoni con Madonna e con Laura Pausini, al suo arrivo in Italia, ha scelto lo store di Rucoline per incontrare i fan, dopo il sold out nel concerto milanese con Mika, e per chiacchierare con i giornalisti presenti in un ambiente semplice e cordiale. Ad alto livello artistico, visto che in questo incontro c’erano anche due artisti come Edith Poirier e Massimo Boccardini. La prima, pittrice canadese, ha realizzato per la popstar una serigrafia bella e delicata, in nero e turchese. Il disegnatore umbro ha realizzato in diretta acquerelli. Un bel modo di accogliere Karen che ha apprezzato e si è anche divertita a stamparsi da sola una serigrafia di Edith.

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Poi la musica. “I miei spettacoli non sono semplici concerti, ma una sorta di musical, in cui io posso indossare un cheongsam tradizionale, volare come una farfalla, danzare su un pianoforte, oppure sedermi su un’altalena. Durante le due ore di spettacolo cambio spesso il costume, mi piace cambiare, mi piace interpretare”. Senza fretta e sempre con un caldo sorriso si intrattiene tra foto e chiacchiere con tutti i fan racconta di come è stato naturale scegliere e indossare prima le scarpe Rucoline e disegnarle poi. Daniela Penchini, la designer che ha inventato queste scarpre che stanno conquistando il mondo, se la coccola, le parla un po’ in italiano e un po’ inglese. Karen preferisce parlare in inglese e abita a Londra, ma ha un passato molto italiano avendo studiato a Trieste, città magica nella quale ha anche incontrato l’amore. Ma l’italiano lo conosce bene e lo parla. “Ma solo con mio marito quando siamo un po’ ubriachi”. Si parla ancora della lingua, il mezzo per comunicare, per fare arte. Ama le lingue ma a parte qualche scambio di parola nei vari dialetti cinesi con i suoi fan durante i concerti, ha scelto di cantare in mandarino, anche se ha all’attivo già un album jazz in inglese.

Sorride con il suo fascino senza tempo. Si definisce un’artista poliedrica che non ama lasciare nulla al caso ma ama occuparsi lei stessa della scenografia dei suoi concerti perché ama vedere come la sua immaginazione si può trasformare in realtà, come è successo al LinearCiak dove ha voluto riprodurre l’aurora boreale che l’ha incantata in Islanda. 
 “Che sorpresa arrivare in Italia e trovare così tanta gente al concerto. Tante persone non sono riuscite ad entrare, il sold out non me lo aspettavo. Sono dispiaciuta per chi non ha avuto possibilità di ascoltarmi”. E adesso? “Il tour continua dall’altra parte del mondo, in Oceania con tre tappe: Sydney, Melbourne e Aukland”. E sorridendo, con pacchetti regalo e le opere preparate in diretta per lei, è partita verso il suo nuovo viaggio da popstar.

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