di Francesca Mulas
Mossa strategica e pericolosa, quella di mettere la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven come titolo d’apertura per la Stagione concertistica 2016, la prima firmata Orazi-Meli. In un cartellone nel quale è prevista l’esecuzione integrale di tutte e nove le sinfonie del compositore tedesco, scegliere proprio la più celebre per inaugurare un nuovo ciclo dopo tutte le diatribe, le polemiche e le crisi degli ultimi anni poteva essere un azzardo, vista anche la scelta di utilizzare un coro di dimensioni contenute, appena una sessantina di elementi per intonare l’Inno maggiormente significativo della storia della musica occidentale (ragioni filologiche, economiche o entrambi).
La scommessa è stata vinta: venerdì 29 gennaio, per la prima serata della Stagione, si è visto di nuovo un pubblico numeroso e partecipe (forse troppo partecipe, visto che l’attacco della Sinfonia è stato coperto dal cinguettio di una suoneria del cellulare, gli applausi a casaccio dettati dall’emozione e le rumorose abluzioni nasali durante l’Adagio, dettate invece dai malanni invernali). Ad aprire il concerto, diretto dal M° GèrardKorsten – vecchia conoscenza cagliaritana – e interamente dedicato a Beethoven, è stata l’’Ouverture op. 84 dall’ “Egmont”: nove minuti quasi di riscaldamento per l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, che ha potuto destreggiarsi con le dinamiche e con gli equilibri fra i blocchi sonori prima della faticosa esecuzione della Nona.
Il M° Korsten ha diretto con solidità teutonica un’orchestra disciplinata e corretta, seppur non entusiasmante soprattutto per le scivolosità negli attacchi d’insieme: ottimo lavoro per gli archi, specialmente i violini, che hanno dovuto tener testa agli ottoni creando un suono rotondo e squillante senza scadere nello stridulo. Con sorpresa, il famigerato coro “ridotto” ha funzionato egregiamente, grazie alla bravura dei cantanti e al lavoro del direttore, M° Gaetano Mastroiaco. Belle le voci soliste (soprano Sabina von Walther, contralto RoxanaConstantinescu, tenore Marco Ciaponi, basso Marco Spotti), soprattutto le maschili. Alla fine, una cascata di applausi ha segnato la riuscita della serata e ridato un barlume di speranza per le sorti del tribolato e tribolante Teatro Lirico cagliaritano.