Flowers Of Fragility: le migrazioni sonore dell'Elias Nardi Group

Dopo il successo di 'The Tarot Album', il mago dell'Oud torna con il suo terzo album: un ponte tra jazz e Medioriente, ispirato ai cento anni dalla Grande Guerra.

Flowers Of Fragility: le migrazioni sonore dell'Elias Nardi Group
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2 Ottobre 2015 - 11.39


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“La musica che mi sforzo di proporre è figlia di questi tempi, è contemporanea nelle tematiche e nelle sonorità, è una musica fatta di migrazioni sonore: sono convinto che timbriche, strumenti e aspetti teorici distanti che coabitano possano essere lo specchio di un società in cui gli scambi e i flussi di genti non siano interpretati come un problema, o peggio ancora come un pericolo, ma come un patrimonio fondamentale per la condivisione e la comprensione del mondo”. Instancabile alfiere del dialogo tra culture musicali, Elias Nardi torna a tre anni di distanza dal fortunato The Tarot Album: Flowers Of Fragility è un felice manifesto di connessioni strumentali tra jazz e Medioriente, arricchito dall’estro di un gruppo di stelle, composto da Daniele Di Bonaventura, Didier François, Nazanin Piri-Niri e Carlo La Manna.

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Dopo il successo di un disco che interpretava il jazz contemporaneo calato nella world music senza disdegnare influenze progressive, Elias Nardi rilancia la propria visione di “cantastorie strumentale”: se nel cd precedente erano protagonisti i Tarocchi, ora Nardi prende spunto dalle sue visite nei cimiteri di guerra delle Fiandre Occidentali, in occasione dei cento anni dalla Grande Guerra, e presenta un album ricco, compatto, figlio di una grande immaginazione musicale. “Flowers of Fragility prosegue nella direzione di quella ricerca “contaminata” cominciata alcuni anni fa, con lo scopo di avvicinarci sempre più all’obiettivo di NON appartenere a un genere di facile catalogazione, ma di essere nel nostro piccolo un piccolo genere. E’ un lavoro dalla personalità forte, con uno sviluppo armonico più consistente, la ricerca della finezza classica e la sperimentazione, per la prima volta in un mio disco la totale assenza di percussioni, ampi spazi con strutture complesse e cambi di tempo, ma tutto il materiale scorre fluidamente nonostante l’eterogeneità dei pezzi”.

Nato a Pistoia nel 1979, Elias Nardi è un musicista aperto come pochi agli scambi culturali e artistici: allievo del virtuoso palestinese Adel Salameh, ha collaborato con Ares Tavolazzi, Riccardo Tesi, Max Manfredi e molti altri. Dopo Orange Tree (2010) e The Tarot Album (2012), in Flowers Of Fragility rilancia il dialogo tra jazz e musica tradizionale coinvolgendo nella scrittura i quattro colleghi, ognuno con le proprie peculiarità. Di Bonaventura, François, Piri e La Manna hanno storie e collaborazioni assai differenti: con Elias incarnano in pieno l’idea di “ponte tra culture” che è alla base della musica dell’autore toscano, e in particolare di questo album, arricchito da testi del poeta Luca Buonaguidi e del musicologo Paolo Scarnecchia. Studioso di musica araba e mediterranea, Nardi possiede un’inconfondibile tecnica all’oud, strumento dalle “enormi possibilità espressive anche in contesti diversi, le cui qualità timbriche metto al servizio di uno sviluppo musicale e di concetto che lo avvicini alla musica occidentale. Questo è quello che sto cercando di fare io: sono un musicista Europeo e seppur mi sia nutrito tantissimo di suoni e studi mediorientali, scrivo musica principalmente europea sfruttando uno strumento che però non è nato in Europa e non fa parte della sua imponente tradizione classica, pur essendo l’antico padre del nostro Liuto. Questo è il modo che ho scelto per far coesistere i due mondi”.

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Flowers Of Fragility è stato inciso su nastro magnetico negli studi audiofili della Analogy Records; dopo l’esperienza con Zone Di Musica, Nardi entra in Visage Music, etichetta nota per i lavori di Riccardo Tesi, distribuita da Materiali Sonori. Disponibile in cd e in download su tutte le piattaforme digitali (ma anche in bobina – reel to teel master tape – sugli store Analogy), Flowers Of Fragility è stato presentato in anteprima dal vivo tra Italia, Germania e Belgio, e il tour prosegue con nuovi concerti all’estero.

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