“Sono serate miracolose, io non posso credere che questo stia succedendo esattamente a me. E’ un privilegio assoluto”, ha spiegato emozionato nelle brevi pause che si concede.
Ha ricordato il primo tour, nel 2002, “quando non eravate così tanti”, e quella volta a San Siro con Laura Pausini, che nei “titoli di coda” ringrazia con i Negramaro. Ma stavolta è diverso, sul palco al Meazza c’è solo Ferro, i fan sono tutti per lui. Ed è sold out. È diverso soprattutto perché Tiziano affronta a viso scoperto il suo pubblico, senza più paure, con la forza di chi sa di percorrere la strada giusta. E si può permettere finalmente di cambiare le parole, di declinare i verbi al maschile anche quando si parla di amore.
“Credo molto al caso, oggi stavo distraendomi leggendo delle lettere che mi sono arrivate dai fan. Non email, ma lettere. Ne ho letta uno di un uomo che citava una mia canzone, parlo d’amore e prendo in prestito le sue parole: ‘Ti auguro di non soffocare in inutili sensi di colpa, e di vuoto perché nessuno senza colpe ha pietre da scagliarti addosso…. Ti auguro di non nasconderti in un angolino e di non levare il disturbo, di auguro che l’amore sappia farsi prossimo per chiunque, perché non sia inutile il sorriso, quel sorriso che è esploso per volerti meno male come una mattina da vestire e da spogliare’…”.
Ma il concerto-evento è anche uno show, con le scenografie coloratissime e “spogliarelli” improvvisati in controluce tra un cambio d’abito e l’altro sul palco.
Ad applaudirlo ci sono le ragazzine, ma anche le nonne che intonano le canzoni e giovani arabe con tanto di velo che “costringono” i mariti a sorridere. Il “miracolo” di Tiziano Ferro è anche questo. E stasera, a San Siro, si replica.