Addio a Ben King, cantò Stand by me

Il cantante soul americano è morto a 76 anni. La sua fama è legata soprattutto a «Stand by me», di cui fu sia interprete che autore.

Addio a Ben King, cantò Stand by me
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1 Maggio 2015 - 20.00


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di Francesco Troncarelli

È morto Ben E. King, il cantante soul americano reso famoso dal brano «Stand by me», di cui fu sia interprete che autore, una canzone divenuta un classico di tutti i tempi. Aveva 76 anni ed era nato a Henderson, nel North Carolina dove era stato registrato all’anagrafe come Benjamin Earl Nelson, a nove anni si era trasferito con la famiglia ad Harlem, il famoso quartiere malfamato di Manahttan dove era cresciuto ed aveva appreso i primi rudimenti del canto nel coro di una chiesa.

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Aveva iniziato la sua carriera cantando nel gruppo dei «Drifters», da cui però si era staccato per tentare la carriera di solista grazie ad un contratto con la prestigiosa etichetta Atlantic. E quella fu la sua fortuna, perché con la nuova casa discografica King ottenne il primo successo con la ballata “Spanish Harlem” del 1961. “Stand by Me” fu il suo secondo singolo sempre di quell’anno, scritta dallo stesso King, insieme a Jerry Leiber e Mike Stoller.

“Stand by Me” brano che ha venduto milioni di dischi, è stato scelto come una delle “canzoni del secolo” dalla RIIA. Altri suoi grandi successi che hanno fatto il giro del mondo, sono stati “Save the Last Dance For Me” rilanciata negli anni 70 in italiano dai Rokes e nella versione originale da Michael Bublè nel 2005 e “Don’t Play That Song” che in Italia fu lanciata da Peppino di Capri e venne utilizzata da Dino Risi nel film “Il sorpasso” nella scena del ballo nello stabilimento balneare.

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Nel 1964, all’apice della sua carriera, partecipò anche al Festival di Sanremo con la canzone «Come potrei dimenticarti», cantata in coppia con Tony Dallara. Sempre attivo come cantanre, pur non raccogliendo il successo di una volta, aveva intrapreso l’ultimo tour nel 2013 in Gran Bretagna nel 2013 e negli Stati Uniti solo l’anno scorso.

A Celentano si deve la versione italiana di «Stand by me», il famoso «Pregherò», che ebbe un successo strepitoso e che contribuì ad aumentare la popolarità del Molleggiato. Dal canto suo John Lennon nel 75 la portò nel Top 20 americana, facendola tornare in auge cosa che ricapitò negli anni ‘80 a seguito dell’uscita del film tratto dal racconto di Stephen King «Stand by me» con la regia di Rob Reiner. La pellicola fornì al brano di King un revival strepitoso, tanto da entrare ancora una volta nelle classifiche delle canzoni più vendute in tutto il mondo.

Nata come un gospel, “Stand by me” fu rielaborata da King in una versione più soul, con un ingresso progressivo degli strumenti, in un crescendo di forte impatto emotivo e di sicuro coinvolgimento. Il basso doppiato dalla chitarra, il suono cadenzato delle percussioni, in particolare il triangolo, gli archi che sviolinano senza eccessi stucchevoli, forniscono alla canzone una melodia che resta subito impressa.

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E poi naturalmente c’è la voce, la sua. Calda, di notevole impatto, capace di salire e di scuotere con la sua grinta le anime di chi lo ascoltava, rendendole partecipi di quel testo capace di evocare emozioni forti. “Stand by me”, stai con me a sognare e ad emozionarti. Adesso per sempre.

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