Conosco Dolcenera da tanti anni. La conobbi anni fa quando le chiesi di scrivere la prefazione al mio primo romanzo Schiena contro Schiena. Da allora è nata una bella amicizia.
Aveva da poco vinto Sanremo Giovani con Siamo tutti là fuori che racconta la voglia di evasione delle giovani generazioni. Negli anni ho avuto modo di conoscere non solo il suo grande talento artistico, ma anche lo spessore umano che la contraddistingue. Il suo modo di guardare il mondo e di interessarsi a ciò che le sta intorno. In silenzio, senza farsi mai pubblicità, ha sempre accolto i miei inviti a partecipare a iniziative di solidarietà. Non posso dimenticare il bel concerto che tanti anni fa ha regalato ai detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo.
Quando quest’anno sono stata nominata direttrice artistica di Earth Day Italia ho subito pensato a lei, Manu, energica cantautrice e lucida interprete delle contraddizioni del nostro tempo. Dolcenera non perde occasione per ricordare la sua terra d’origine, il Salento e ora non manca di esprimere la sua apprensione per la drammatica situazione degli ulivi di quelle zone dalla terra rossa.
La sua attenzione per l’ambiente si intuisce anche solo
guardando il video di Niente al Mondo per il quale ha scelto come ambientazione le Cave Michelangelo di Carrara dove musica e natura, fondendosi, rivelano il filo rosso che le unisce. Nessuna esitazione alla mia richiesta di diventare Testimonial di Earth Day Italia 2015, la sua risposta è stata – Ci sono. Che posso fare? I fatti contano più di mille parole. Così Dolcenera offre una voce forte e determinata all’urgenza di salvare il Pianeta nell’anno della grande conferenza sul clima di Parigi. Una voce che sa unire, che sa essere riconoscibile, che sa dare voce a chi non sempre ce l’ha.
Sono onorata di rappresentare questo evento perché sensibilizza le persone su un tema come quello dell’ambiente e della natura, la cui precarietà è invisibile e di difficile percezione. Richiede una profondità d’animo per sentire che il pianeta, la natura che ci circonda è un bene da rispettare e da tutelare, visto che siamo sempre più stretti dalla morsa dei problemi del quotidiano e non riusciamo a immaginare, se non nelle tragedie, il valore proiettato nel futuro che ha l’ambiente che viviamo.
A tuo avviso, che rapporto c’è tra musica e ambiente?Beh molte cose in comune. Entrambe elevano lo spirito, migliorano l’umore, ci fanno stare bene: una bella canzone è come una giornata di sole fuori porta.
Quale messaggio ti senti di trasmettere al tuo pubblico dal palco di Earth Day Italia?Un messaggio di rispetto perché chi ha la capacità di rispettare l’ambiente in cui vive, che troppo spesso viene dato per scontato, ha poi la forza di pretendere rispetto dagli altri. In fondo noi siamo quello che viviamo e come lo viviamo. Se penso alle problematiche relative alla terra dei fuochi, ma anche solo agli ulivi del Salento mi rendo conto che le prime vittime della mancanza di rispetto del Pianeta Terra siamo sempre noi esseri umani a più livelli e non solo per chi vive in quell’ambiente.
Il video di Niente al Mondo è stato girato nelle bellissime Cave di Carrara. Come nasce questa scelta? Che rapporto hai con la natura?
Cercavo un posto senza elementi di civiltà a rappresentare il Niente al Mondo; volevo che ci fosse solo la natura e la musica e le cave Michelangelo di Carrara
hanno questa straordinaria luce con vista sulle Alpi Apuane e sul mare. “Aronte ebbe tra ‘ bianchi marmi la spelonca per sua dimora; onde a guardar le stelle e ‘l mare non li era la veduta tronca”.
Earth Day Italia ha lanciato il format Io ci tengo: un modo per chiedere a personaggi famosi, ma non solo, un impegno per l’ambiente. Che impegno ti sei presa?
Quello della costanza, l’impegno di cercare nel quotidiano ad avere rispetto sin dalle piccole cose che cambiano lo stile di vita e possano essere da esempio per gli altri fino a poter arrivare ad una coscienza collettiva sul tema dell’ambiente.
E come pensi di nutrire il Pianeta? A me piace la buona cucina e lo sport all’aperto, non riuscirei a farne a meno. È come un anti stress: mente sana in corpo sano. Per nutrire il pianeta, basterebbe che ognuno di noi evitasse gli abusi e gli sprechi. Anche se c’è sempre viva una storia antica della fame nel mondo che va risolta a livello internazionale, ma anche qui per sollecitare governi serve l’esempio e il movimento di ognuno di noi!
*Questo articolo è stato pubblicato sul Giornale dello spettacolo [url”n.2 anno 2015″]http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=81630&typeb=0&Tomorrowland-un-futuro-verde-per-il-pianeta[/url]