È stata lo strumento di mostri sacri del pop come Stevie Wonder, del rock come Bob Dylan, del jazz come Toots Thielemans, del blues come Sonny Boy Williamson. Hanno scritto composizioni per lei raffinati musicisti classici come Darius Milhaud, Heitor Villa Lobos, Ralph Vaughan Williams. L’armonica a bocca, inventata alla metà dell’Ottocento, da decenni ormai è uno strumento con piena dignità, con un ricco repertorio classico e popolare. Eppure, finora non ha mai avuto neppure una cattedra nei conservatori italiani. Chi vuole impararla, deve arrangiarsi da autodidatta o cercare lezioni private.
Il Conservatorio di Roma «Santa Cecilia» ha deciso di colmare questa lacuna. Dal 1/o aprile e fino a luglio, partirà un corso di 60 ore di armonica cromatica, tenuto da Gianluca Littera, uno dei massimi armonicisti del mondo. Un solista che alterna classica e jazz e ha suonato con Ennio Morricone, Ute Lemper, Gidon Kremer, Myung-Whun Chung.
«L’armonica a bocca ha sempre avuto questa immagine di strumento popolare, contrapposto a quelli colti – ha spiegato Littera -. Invece è uno strumento dalle grandissime possibilità. Nei conservatori italiani non è mai stato insegnato, questo di Roma è il primo esperimento. Il nostro obbiettivo, se il corso avrà successo, è arrivare a una vera e propria cattedra quinquennale».