Lucio Dalla, una Piazza Grande per i senzatetto: si sentiva uno di loro

Il ricordo di Roberto Morgantini: Fu felicissimo quando nel 93 gli chiedemmo di utilizzare il titolo di una sua canzone per il nostro giornale'.

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2 Marzo 2015 - 11.54


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“Quando lo guardavo chiacchierare con i senzatetto, si percepiva come si sentisse uno di loro. Stava loro vicino, riuscivano a comunicare alla perfezione. Li viveva, li aveva dentro”: per il terzo anniversario della morte di Lucio Dalla (avvenuta il 1 marzo 2012 a Montreux, in Svizzera), Roberto Morgantini, vice presidente dell’associazione Piazza Grande, ricorda così lo strettissimo rapporto che legò il cantautore bolognese e i senza dimora della città. “Fu felicissimo quando nel 1993 gli chiedemmo di utilizzare il titolo della sua canzone ‘Piazza Grande’ per il nostro giornale, che sarebbe stato distribuito da tanti dei suoi amici senzatetto. Con lui c’è sempre stata quell’empatia necessaria e immediata. Era al settimo cielo al pensiero che una sua melodia potesse diventare le gambe di un progetto tanto ambizioso”. Morgantini racconta dello stupore che si tratteggiava sul volto di Dalla ogni volta che ascoltava le storie dei senzatetto che incrociava, alcuni dei quali, poi, diventarono suoi grandi amici: “Il suo segreto era quell’atteggiamento mai falso, sempre diretto”.

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E di Lucio Dalla fu anche l’idea di organizzare, ogni Epifania, un pranzo riservato ai senzatetto nella pizzeria “Da Napoleone”: “Napoleone chiudeva al pubblico e si festeggiava insieme. Quando Lucio arrivava era una festa: veniva sempre travolto da un enorme entusiasmo. E lui chiacchierava, scherzava, cantava. Si cantava tutti assieme. I rapporti che instaurava erano sereni e vissuti: vissuti davvero, con attenzione e coinvolgimento”. Il pranzo del 6 gennaio era anche l’occasione per consegnare a tutti i partecipanti una bustina con dentro prima 50mila lire, poi 50 euro.

“Ma Dalla mica stava vicino ai senzatetto solo in occasione dei pranzi! Tutt’altro – sottolinea Morgantini –. Era con noi in occasione di ‘Pane e Costituzione’, quando in piazza distribuivamo, appunto, del pane e la Costituzione. Era con noi in tante iniziative in carcere. Lavorava con noi quando si trattava di organizzare corsi di italiano per stranieri”. Era con Piazza Grande anche quando fece da banditore all’asta dei dischi di Roberto Roversi (scrittore, poeta, storico autore di tante canzoni di Dalla e suo grande amico): “Tutto il ricavato andò a finanziare progetti di sostegno dei diffusori del giornale”.

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Per ricordare l’artista, uno dei simboli di Bologna, la sua casa di via D’Azeglio il 2, il 3 e il 4 marzo (la sua data di nascita) sarà aperta al pubblico: “Diciamo che questa iniziativa era nell’aria. Forse si sarebbe potuto pensare anche a qualcosa di diverso. Qualcosa più in linea con quelle che furono le grandi passioni di Lucio”. (Ambra Notari)

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