La morte di Pino Daniele

Stroncato da un infarto nella sua casa in Toscana a 59 anni. Il mondo della musica piange il grande artista

La morte di Pino Daniele
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5 Gennaio 2015 - 09.29


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di Piero Montanari

La notizia sembrava una di quelle finte che qualche burlone in vena di click scrive su facebook una mattina: “Ramazzotti annuncia la morte di PIno Daniele”. Era successo anche per Tullio DE Piscopo, tra l’altro il “suo” battersta che stava accompagnando Pino e i resto della band che nel 1980 fece lo straordinario disco Nero a metà.

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Sono andato in giro per il web e purtroppo ne danno notizia tutte le agenzie stampa, mentre appunto Eros, suo caro amico, si rivolge a Pino su Instagram con questo messaggio: «Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo…».

Un devastante infarto, quindi, lo ha ucciso mentre era nella sua casa in Toscana a riposarsi probabilmente dalla fatica delle sue date nel tour Nero a metà, le bellissime canzoni rilette oggi dallo stesso gruppo che le incise nel 1980.

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Pino aveva avuto lo stesso tragico percorso del suo amico e conterraneo Massimo Troisi, per il quale ricordiamo, scrisse la bella colonna sonora di Credevo fosse amore invece era un calesse, da cui la splndida hit Quando quando. Era stato operato anni fa in Inghilterra dagli stessi medici che avevano operato Troisi e gli avevano innestato quattro by-pass al cuore.

Ho avuto l’onore e il piacere di tenere a battesimo Pino, avendo suonato nel suo primo disc, tra i più belli della sua carriera, Terra mia, dove ci sono brani storici come, Napule è, Tazzulella ‘e cafè, che in differenti “mood”, raccontano ill talento di questo grande Artista che questa mattina ci ha lasciato.
Faceva parte di quello straordinario momento musiicale napoletano degli anni ’70, quel cosiddetto “Napoli Power” che vide l’affermarsi di uno stile intriso di blues e di lingua e musica napoletana. Basti pensare a Napoli Centrale, il progressive-jazz rock di James Senese, il sassofonista nero che poi suonava anche con Pino in quest’ultima fatica del tour. Ma ci sono anche Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Agostino Marangolo (siciliano ma batterista speciale di Pino).

E’ banale dire che il 2014 si è chiuso con la morte di Joe Cocker e il 2015 si apre con quella tragica e inattesa di Pino Daniele, due straordinari interpreti di soul e di blues molto vicini tra loro, tutto sommato.

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Pino ci lascia fortunatamente un patrimonio di musica di grandissima qualità, unica nel suo genere, com’era unico il suo interprete, irripetibile e originalissimo. Una consolazione magra se vogliamo ma sappiamo che la sua vita è stata dedicata totalmente alla musica e Pino “sa” che per noi vivrà sempre nelle sue fantastiche canzoni. Addio, amico mio e grazie per ciò che ci hai dato.

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