Gli Oscar nazionali dei videogame stanno crescendo, complice un’industria del gaming che non conosce flessioni, almeno a livello mondiale, e che riceve nuovo ossigeno creativo dalle piccole case di produzione che riescono ora ad arrivare al grande pubblico.
The Witcher 3 è il gioco dell’anno e grande trionfatore dalla quarta edizione dei Drago D’Oro, infatti è il più votato dal pubblico e dalla giuria, oltre ad esser stato giudicato il miglior gioco di ruolo in assoluto. Il più venduto, stando alla Gfk, è invece il gioco di calcio Fifa 16.
Fra gli sportivi il migliore è Rocket League, un indipendente, che supera colossi come Pes e lo stesso Fifa. Life Is Strange della parigina Dontnod Entertainment, si porta a casa due statuette: miglior sceneggiatura e miglior personaggio. Le vere sorprese vengono da vidogiochi indipendenti, come Her Story, l’app di Sam Barlow che vince tre draghi come migliore app, videogame più innovativo e miglior gioco indipendente e Ori and the Blind Forest che ha conquistato due statuette..
Per l’Italia c’è il trionfo di Nero, che si porta a casa due premi. Seguono Verbis Virtus e Ride della Milestone. La miglior grafica è stata quella di The Order 1886, il miglior Videogioco per la famiglia è Disney Infinity 3.0. StarCraft II: Legacy of the Void è stato giudicato il miglior titolo di strategia, Forza Motorsport 6 quello di corse. Batman: Arkham Knight, si aggiudica l’avventura dell’anno, Bloodborne ha il miglior gameplay, Splatoon è lo sparatutto più bello.
Per quanto riguarda il premio per il Videogioco più innovativo, categoria inserita quest’anno a vincere è stato il gioiello di Sam Barlow (Silent Hill), Her Story, un movie game basato sul ricostruire la storia di Hannah Smith attraverso dei video di interrogatori della polizia.