Sono passati 40 anni da quando nell’aprile 1975, Yumiko Igarashi portava nelle edicole il personaggio di Candy Candy. L’eroina giapponese, celebre anche per una storica serie tv che ha incollato al piccolo schermo generazioni di bambini di tutto il mondo, sta per spegnere così come le sue avventure, fatte di sentimento e buoni valori, di forza di volontà e difficoltà, 40 candeline.
Candy Candy è stata la prima eroina giapponese d’animazione. Nata dai disegni di Yumiko Igarashi, tratti dall’omonimo romanzo scritto da Kyoko Mizuki, la ragazza capelli biondi vaporosi, lentiggini e grandi occhi intensi, è stata poi trasportata in tv da Toei Animation e trasmessa dal 1980 anche in Italia.
FIno a metà degli anni ’90, Candy è stata un vero e proprio fenomeno di costume: ha ispirato nuovi romanzi, due film per il cinema, oltre a gadget che hanno invaso le stanzette dei bambini di tutto il mondo. Per i 40 anni, proprio a Candy è stato dedicato un libro, realizzato da Lidia Bechis, nelle edicole per celebrare questa ricorrenza.
Le avventure di Candy Candy sono amabientate nei primi decenni del ‘900: Candy è un’orfanella adottata da una ricca famiglia inglese per volere di un misterioso “zio William”. Fin dalla prima apparizione la bambini dovrà scontrarsi con i pregiudizi della società bene. Amori finiti tragicamente o interrotti per le circostanze della vita, come la Prima guerra mondiale, dispetti e cattiverie subite, perdite dolorose non fermano la ragazzina in un percorso di crescita che dall’orfanotrofio la porta a un collegio esclusivo alla scuola per infermiere. Ingenua e volenterosa, Candy riesce a raggiungere tutti i suoi obiettivi, anche grazie all’amicizia con Klin, il suo procione.