Era il 1993 quando un incidente, sulla Salerno-Reggio Calabria, costò quasi la vita a Paola Turci. La cantante subì 13 interventi sul volto, 12 soltanto sull’occhio, riportando cicatrici che per anni nascose con i capelli. Qualche anno fa la rinascita: “Una cicatrice più ne parli e più sparice” ha dichiarato in un’intervista.
Persone per bene”, Paola Turci definisce così – sarcasticamente – i due utenti che su Twitter l’hanno offesa gratuitamente dopo le sue parole su Roma alla luce dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano e Cortina.
“E a Roma, la città più bella del mondo, vanno le olimpiadi della monnezza” ha commentato la cantante, lanciando una frecciatina all’amministrazione per il degrado in cui versa la capitale, ma i leoni da tastiera sono sempre in agguato. “I tuoi tweet fanno quasi più schifo delle canzoni che canti” ha risposto tale Antonio D’Amico, poi quelle parole orribili di un altro hater che riportano Paola Turci al terribile incidente del ’93: “Ma che le è successo alla faccia? Si sniffa la differenziata dell’umido in estate?”.
Uno screen e i due finiscono bene in vista sul profilo della cantante, bersagliati dai fan, ma ci vorrebbero pene ben più esemplari per tanta crudeltà.
Persone per bene pic.twitter.com/bIs0q4XRhu
— Paola Turci (@paolaturci) 24 giugno 2019