Un botta e risposta: “Diciamo che Giarrusso ci ha ‘fregati’ e per ora il risultato è 2-0 per lui. Il primo goal l’ha segnato perché è riuscito a fare quello che alle altre ‘iene’ è negato, il secondo perché ne stiamo parlando”.
Davide Parenti, ideatore e capo degli autori de ‘Le Iene’ di Italia 1 parla dello scontro tra la redazione del programma e l’ex ‘iena’ candidato alle elezioni europee col M5s, Dino Giarrusso, che ha registrato ai fini del conteggio delle preferenze sulle schede anche l’alias “detto Iena”.
“A Dino vogliamo bene – sottolinea Parenti – e la nostra precisazione era doverosa. Le Iene sono una squadra, sono un gruppo. Abbiamo sempre rispettato questo concetto e tutelato il nostro marchio. Per intenderci, sono decenni che aziende di tutti i tipi corteggiano singole ‘iene’ per proporgli pubblicità ma il patto tra noi è che ognuno può fare quel che vuole col proprio nome di battesimo ma non può fare invece promozione di alcunché se viene chiamato iena o invitato a vestirsi da iena”.
“Quindi anche per Dino Giarrusso dovevano valere le regole che valgono per tutti: se non si può fare la pubblicità del tonno vestito da ‘iena’, non sarebbe giusto fare neanche campagna elettorale vestito da ‘iena’ e con il soprannome ‘iena’. Insomma, lui questa cosa l’ha utilizzata per un obiettivo solo suo e questo certamente non ci fa piacere e non era nei patti. E lo sa benissimo pure lui. Però da quando abbiamo diffuso la nostra precisazione gli abbiamo tirato la volata. Quindi ha vinto lui 2.0”, conclude.