I guai con il fisco di Pippo Baudo: per la Cassazione non aveva diritto al condono

Il contenzioso riguardava il 1996 e una richiesta di sanatoria del 2003: dopo 14 anni la decisione dei giudici

I guai con il fisco di Pippo Baudo: per la Cassazione non aveva diritto al condono
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22 Novembre 2018 - 18.23


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Spettacolo e fisco: niente condono fiscale per Pippo Baudo, al quale l’Erario chiedeva più di 257mila euro per il 1996.

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Una cifra significativa, relativa all’anno in cui il presentatore aveva condotto il 46.mo Festival di San Remo di cui era anche direttore artistico.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione.

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Il verdetto arriva dopo 14 anni dall’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

Pippo Baudo, spiegano i giudici nella sentenza n. 30227 depositata oggi, non poteva fruire del condono fiscale previsto dalla Finanziaria 2003 perché, entro la data di perfezionamento della definizione agevolata per Irpef e Ilor relativa al 1996, il presentatore televisivo era a conoscenza di essere sottoposto a un procedimento penale per reati tributari relativi all’anno d’imposta 1994.

La Corte di cassazione, nel fornire la corretta interpretazione da dare alla norma preclusiva del condono ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate. Ha, inoltre, decidendo nel merito, rigettato la contestazione originaria mossa da Baudo.

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