Fiorello sulle elezioni: "Non cambierà un ca..."

Risponde così Fiorello, in un'intervista pubblicata oggi ma realizzata qualche giorno fa su 'Rolling Stones'

Fiorello sulle elezioni: "Non cambierà un ca..."
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6 Marzo 2018 - 15.01


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Dimmi cosa dirai se vincono i 5 Stelle, cosa dirai se vince il centrodestra e cosa se vince il Pd. “Ti posso dire una cazzata populista e demagogica? Che non cambierà un cazzo”. Risponde così Fiorello, in un’intervista pubblicata oggi – ma realizzata naturalmente qualche giorno fa – su ‘Rolling Stones’, che lo mette in copertina con il titolo ‘Fiorello for president’ proprio perché lo showman, oltre che di radio e di tv, parla di politica, con la consueta ironia ma non solo.

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“Ditemi quando mai è cambiato qualcosa in questi 50 anni. Ditemi se c’è un momento di cui uno possa dire: ‘Ah, come stavamo tutti bene allora’…” dice Fiorello, che sui toni della campagna elettorale annota: “Ognuno ha tirato fuori il peggio dell’altro”. Sulle elezioni ci hai scherzato sopra parecchio, ma il voto l’hai tenuto segreto. “Forse qui da noi non conviene troppo dichiararlo. Guarda cosa è successo a Orietta Berti”.

Berlusconi però t’ha fregato. “La discesa in campo? Sai cosa pensarono tutti? Se questo è stato così bravo a far funzionare le sue aziende – sottolinea Fiorello – figurati se prende in mano l’azienda Italia”. E ci credevi? “L’avevo visto lavorare da vicino, certo che ci credevo”.

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Continui a raccontarla come un teatrino di pupi, con le imitazioni di Di Pietro, Berlusconi e Costanzo. Ma la verità è che la politica ti affascina. “Lo sai che penso? Potrei anche mettermi a fare politica. Tanto i soldi ce li ho e me li sono meritati, perché sono partito da zero, quindi vado applaudito. Allora mi metto in politica, mi faccio eleggere e voglio che tutti abbiano le medicine gratis. Poi però arrivi lì e ti dicono: ‘Nun se pò fa”. E nun se pò fa’ veramente. È capitato a Berlusconi, è già capitato ai 5 Stelle. ‘Ma guarda questi’, dicevo io. ‘Stai a vedere che mandano tutti a casa’. Vai a vedere oggi: sono rimasti tutti al posto loro. Tutti. Perché devi fare i conti con la realtà dei fatti, con la politica, con il demonio. E vabbé, e maddai. Il demonio vince sempre”. E poi? “E poi arrivo io. Pensa che può venir fuori”.

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