Stereo sulle bici: a Palermo lo 'sciame' musicale dei giovani | Giornale dello Spettacolo
Top

Stereo sulle bici: a Palermo lo 'sciame' musicale dei giovani

Bici elaborate fino a diventare un sound system, con casse acustiche a dismisura e potenti: costano molto ma meglio che comprare droga

Stereo sulle bici: a Palermo lo 'sciame' musicale dei giovani
Preroll

GdS Modifica articolo

16 Novembre 2017 - 15.54


ATF

“Adesso, ci sentite?”. Antonio, Michele, Giovanni e gli altri. I ragazzi delle borgate hanno sempre la faccia da adulti, ma oggi, a cavallo della loro bici, o tornano ad una fanciullezza mai vissuta o vissuta diversamente: Bici elaborate fino a diventare un sound system, con casse acustiche a dismisura e potenti. “Si, costano, ci costano tanto, ma meglio spendere così i soldi anziché in droga”. A raccontare lo sciame urbano di queste bande ( musicali ) di ragazzi, a Palermo, sono stati per primi i giornali stranieri, il Guardian. Un racconto accompagnato da scatti fotografici di una gioventù che ritorna, di tanto in tanto, a Palermo, urlando come fosse un quadro animato e affollato di Munch.
Questa volta, l’urlo è una musica, somma di musiche, che si alza da Brancaccio, si Brancaccio, il quartiere che fu ai margini della città e del pensiero della politica e dei governi, la Brancaccio che fu conquistata da potenti famiglie mafiose, la Palermo che conobbe il lavoro e la morte di don Puglisi e i segnali di una rivolta contenuta, difficile da far crescere in una realtà economica segnata dalla crisi. Brancaccio è anche zona industriale, o meglio è stata zona industriale. Imprese di antico coraggio, o che non ce l’hanno fatta o che resistono tra mille difficoltà, compresa l’ombra della mafia, questa sì che resiste. A Brancaccio ora è il tempo dei centri commerciali. I ragazzi di Brancaccio sciamano nel loro quartiere, poi tagliano la città fino a raggiungere i quartieri alti. La loro musica “avverte” della loro presenza, della loro esistenza, dei loro disagi e di quelle richieste alla società che magari non riescono a formulare, ma che scoppiano nei loro petti. E pedalano, pedalano, pedalano. Incoraggiati dalla loro musica non fermarsi.

Native

Articoli correlati