Un milione di dollari per il suo silenzio: questo l’estremo tentativo di Weinstein di chiudere il vaso di Pandora prima che il contenuto lo sommergesse. La proposta è stata rivolta a Rose McGowan, prima, insieme ad una sua collega, a denunciarlo.
Lo racconta al New York Times la stessa donna, divenuta nelle ultime settimane il simbolo della protesta contro le molestie di milioni di donne in tutto il mondo. Protesta che dall’ambiente dorato del cinema si e’ allargata a macchia d’olio in molti altri settori.
McGowan spiega di essere stata per un momento tentata dall’offerta avanzatagli da un legale di Weinstein, anche su consiglio di molti amici e viste le condizioni economiche precarie in cui versa attualmente. Spiega anche di aver rilanciato chiedendo 6 milioni di dollari, nella speranza di ottenerne almeno tre. Ma alla fine – racconta – ha rifiutato qualunque somma. “Quei soldi mi facevano schifo, mi disgustavano, non li ho voluti”. McGowan sostiene di essere stata stuprata da Weinstein 20 anni fa.