Franceschini: il Colosseo non sarà mai Las Vegas

Il ministro sulla decisione di ricostruire o meno l'arena dell'Anfiteatro Flavio: 'Nessuno pensa di organizzare al Colosseo partite di calcio o concerti rock'.

Franceschini: il Colosseo non sarà mai Las Vegas
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7 Agosto 2015 - 16.59


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“Il Colosseo non diventerà Las Vegas. La proposta che lo riguarda è frutto della Soprintendenza archeologica di Roma, non di un mio raptus”. Lo ha affermato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che sulla Conferenza unificata delle Regioni che ha approvato il piano da 80 milioni di euro per finanziare 12 grandi progetti, primo fra tutti con 18,5 milioni quello dell’arena del Colosseo, ha spiegato: “Finalmente in questo Paese si comincia a investire sulla valorizzazione”.

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“Le risorse di questa norma del decreto Art Bonus – ha spiegato Franceschini – non sono destinate alla manutenzione o al restauro, ma al finanziamento di beni culturali con forti potenzialità turistiche. Sul Colosseo faremo un intervento scientifico inoppugnabile”.

“L’arena c’è stata fino alla fine dell’Ottocento – ha aggiunto il ministro -. Poi, dopo gli scavi, non è stata più ripristinata. La proposta di ricostruirla è dell’archeologo Daniele Manacorda. C’è un dibattito nella comunità scientifica, e va bene. Tutte le opinioni sono rispettabili, ma in tanti sono d’accordo con il progetto: penso ad Adriano La Regina, Andrea Carandini, al presidente del consiglio superiore dei Beni culturali Giuliano Volpe. Non si puo’ dire che siano tutti incapaci”.

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Il restauro in corso del Colosseo, ha quindi ricordato Franceschini, “si realizza con le risorse di Della Valle, a cui bisognerebbe dire grazie per i 25 milioni investiti, invece di attaccarlo”.

Sugli spettacoli che si potranno realizzare nella nuova arena del Colosseo, Franceschini è chiaro: “Nessuno pensa alle partite di calcio proposte dal presidente della Roma o ai concerti rock. Ci saranno solo eventi di altissima qualità. Penso alle tragedie di Seneca, ma anche a uno spettacolo di danza con Roberto Bolle o a un concerto di Paolo Fresu. L’arena ospiterà solo qualche centinaio di persone. Ma con la vendita nel mondo dei diritti televisivi degli spettacoli potremo pagare il restauro di pezzi dell’archeologia romana rimasti senza risorse”.

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