‘Allen vs Farrow’: una docuserie con interviste a Mia e alla figlia Dylan contro il regista | Giornale dello Spettacolo
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‘Allen vs Farrow’: una docuserie con interviste a Mia e alla figlia Dylan contro il regista

La serie diretta da Kirby Dick e Amy Ziering va in streamimng su HBO il 21 febbraio con accuse che l'autore ha sempre respinto

‘Allen vs Farrow’: una docuserie con interviste a Mia e alla figlia Dylan contro il regista
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6 Febbraio 2021 - 14.44


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‘Non importa quello che pensate di sapere: è solo la punta dell’iceberg’, afferma la figlia Dylan nel trailer.
HBO ha rilasciato il trailer di Allen vs Forrow, una docu-serie incentrata sulle accuse di abusi sessuali contro Woody Allen da parte della figlia Dylan Farrow.
Diretta da Kieby Dick e Amy Ziering insieme alla produttrice Amy Herdy, è divisa in quattro puntate e sarà disponibile in streaming negli USA dal 21 febbraio.

Il documentario si addentra nella vita privata di Woody Allen, e pone la sua attenzione alle accuse mosse dalla figlia Dylan, che il regista aveva adottato insieme all’attrice Mia Farrow. Girato in grand segreto, si propone di esaminare la vicenda dietro le accuse di abusi sessuali mosse al premio Oscar: ricostruisce il percorso legale per ottenere la custodia di Dylan e la rivelazione della relazione di Allen con un’altra figlia adottiva di Mia, Soon-Yi Previn.
Sono incluse nove interviste inedite a Mia, Dylan e Ronan Farrow, all’amica di famiglia Carly Simon, Frank Maco e poi parenti, investigatori, esperti e testimoni oculari; oltre a mostrare filmati domestici mai visti prima forniti dalla stessa Mia Farrow, materiale d‘archivio, documenti del tribunale e prove della polizia.
‘Chi mai avrebbe potuto credere quelle cose di Woody Allen? – chiede Mia Farrow sempre nel trailer del documentario – Non potevo crederci. Non potevo crederci’.
Allen attualmente è sposato con Soon-Yi, e la coppia ha due figlie, ma né il regista e attore né la consorte partecipano alla docu-serie.
Nel 2017 Woody Allen si era già visto costretto ad affrontare accuse di abusi da parte della figlia Dylan, che in una lettera aperta al New York Times nel 2014 affermava di essere stata molestata da bambina. Allen ha a lungo negato le accuse e continua a farlo, forte anche del rapporto della Child Sexual Abuse Clinic dell’ospedale di Yale-New Haven, il quale sostiene che non si sia verificato nessun abuso, e dimostra l’innocenza dell’attore. 
Sebbene il regista sia stato allontanato da Hollywood sulla scia del movimento #MeToo e delle rinnovate accuse di Dylan, ha continuato a fare film, incluso il suo film più recente che ha debuttato in Europa al Festival di San Sebastian, intitolato Rifkin’s Festival.
‘Non ho mai messo un dito su Dylan, non le ho mai fatto niente che potesse essere anche frainteso come un abuso; è stata una messinscena totale dall’inizio alla fine’, ha scritto nel suo libro pubblicato lo scorso marzo.
Inoltre, Allen ad un’intervista al Guardian il maggio scorso ha parlato anche dell’atteggiamento dell’opinione pubblica nei suoi confronti e di come questo non lo fermerà, intendendo lavorare fino alla fine della sua vita.

L’autobiografia di Woody Allen: i film, le attrici, lo scandalo, la sua vita

Qui il teaser-trailer in lingua originale.

di C. Guzz.

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