Morto Claudio Carabba, decano della critica cinematografica

Il giornalista toscano ha conosciuto tutti i grandi registi italiani e ha scritto volumi di rilievo sul cinema e fascismo. Aveva 77 anni

Morto Claudio Carabba, decano della critica cinematografica
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16 Novembre 2020 - 15.36


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Il critico cinematografico e giornalista Claudio Carabba è morto nel sonno a 77 anni. Aveva conosciuto e scritto su molti dei più grandi registi, ha lavorato per La Nazione, dove era cresciuto come giornalista, Paese Sera e L’Europeo come inviato speciale e caporedattore di cultura e spettacoli; per vent’anni ha curato una rubrica di critica cinematografica sul settimanale Sette del Corriere della Sera, ha contribuito alla fondazione del Corriere fiorentino. Ha scritto libri sul cinema di rilievo come Il cinema del ventennio nero (Vallecchi), Il fascismo a fumetti (Guaraldi) e Sogni proibiti, il cinema comico americano (Vallecchi). Per Einaudi ha curato un’antologia dedicata a Federico Fellini, Racconti umoristici. Nato a Siena, era fiorentino di adozione, era infatti tifoso della Fiorentina (e ci teneva a rimarcarlo) ed era un uomo di grande affabilità e simpatia.

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I colleghi lo chiamavano affettuosamente “Ciccio”. «Con Carabba se ne va un maestro assoluto del giornalismo e della critica cinematografica italiana, un professionista coraggioso e anticonformista, che ha saputo valorizzare il cinema in ogni sua forma e contaminazione, contribuendo in maniera fondamentale allo studio, alla ricerca, al sostegno di numerosi autori, nonché un uomo di straordinaria umanità e intelligenza», – dice in una nota Marco Luceri , coordinatore del gruppo toscano del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

Carabba si era impegnato in prima persona nel promuovere il cinema nella sua regione. Aveva preso parte per vent’anni all’organizzazione del Premio Fiesole Maestri del Cinema degli ultimi vent’anni e degli incontri “La memoria del cinema” al Teatro del Cestello di Firenze con registi come Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Carlo Lizzani e Pupi Avati, ha collaborato alla programmazione del fiorentino Spazio Alfieri quando ha riaperto e al festival “Cinema di mare” a Castiglion della Pescaia.

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Il presidente dell’Associazione Stampa Toscana Sandro Bennucci e l’associazione ricordano come Carabba sia stato «fra coloro che, con spirito acuto e anticonformista, hanno saputo valorizzare il cinema italiano anche celebrandolo, recentemente, nel ricordo di personaggi assoluti come Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Pupi Avati».

Figlio del magistrato Enzo Fileno Carabba, e padre dello scrittore con lo stesso nome del nonno, per il sindacato dei giornalisti toscano quando Carabba era nel Comitato di redazione del quotidiano della Nazione: lì «fra gli anni Settanta e Ottanta, seppe portare una ventata di novità rivendicando anche quell’autonomia professionale che purtroppo, anche oggi, in non poche redazioni, non è difesa con la grinta che lui sapeva manifestare», ricorda l’Ast.

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