Susanna Nicchiarelli a Venezia77: «Eleanor Marx lottò per i più deboli, non solo per le donne» | Giornale dello Spettacolo
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Susanna Nicchiarelli a Venezia77: «Eleanor Marx lottò per i più deboli, non solo per le donne»

La regista ha presentato in concorso “Miss Marx”: «Non è un film femminista, ma sul conflitto tra parte razionale ed emotiva. Lei fu un’innovatrice che usò il pensiero socialista del padre Karl»

Susanna Nicchiarelli a Venezia77: «Eleanor Marx lottò per i più deboli, non solo per le donne»
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6 Settembre 2020 - 13.12


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di Chiara Zanini

Alla Mostra del Cinema di Venezia è arrivato uno dei film italiani più attesi, Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, che era già stata al Lido con Cosmonauta e Nico, 1988. Miss Marx, la cui protagonista è Romola Garai, già vista in Suffragette, Espiazione, Scoop e La fiera delle vanità, sarà nelle sale italiane a partire da giovedì 17 settembre distribuito da 01 Distribution.
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Eleanor è una delle figlie di Karl Marx ed è a sua volta una figura determinante nella storia del lavoro e delle sue conquiste, anche se finora molto poco conosciuta. Insieme a Le sorelle Macaluso di Emma Dante, che invece è una storia di sorellanza, Miss Marx è stato annunciato come la quota “femminista” del festival di Venezia. Ma durante la conferenza stampa, rispondendo alla domanda di una giornalista del quotidiano spagnolo La Vanguardia, Nicchiarelli ha chiarito quello che poi anche gli spettatori hanno potuto vedere: definirlo così sarebbe riduttivo, anche se ha al centro una relazione tossica, basata sulla dipendenza reciproca: «Eleonor Marx è importante nella Storia, anche per il suo femminismo, e lei per prima ha usato il pensiero del padre, il socialismo, anche per articolare il suo discorso femminista. Ed è la prima a parlare di femminismo in termini economici e sociali, la prima a parlare di uguaglianza e di sfruttamento rispetto al rapporto donna-uomo e alla situazione in famiglia. È un’innovatrice, però non c’è soltanto questo [nel film, ndr]: lottava per i diritti dei più deboli, per istanze più generali, per tutti gli sfruttati, per le lotte operaie. Le sue battaglie più importanti sono per l’abolizione del lavoro minorile. Quindi credo che il film non abbia soltanto questo aspetto, non lo definirei un film femminista. Credo che parli di una contraddizione propria dell’essere umano, l’essere sempre in conflitto tra la propria parte razionale e quella emotiva, che in Eleanor non si conciliano mai». Ed è anche un film che vuole andare oltre la mitizzazione di Marx, raccontandone i lati oscuri ma anche la sua bellissima amicizia con Engels.

C’è poi la musica, che molti hanno trovato straniante. Nicchiarelli dimostra di amarla in ogni sua opera e di essere aperta a nuove scoperte. In questo caso compie una scelta particolarmente audace per un film ambientato nell’Ottocento: brani dall’album Full Communism dei Downtown Boys, giovanissimi, americani e comunisti, di cui ricorderemo l’energia della cover di Dancing in the dark di Bruce Springsteen, e i Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, con cui la cineasta collabora fin dal suo primo film. Rispetto alla scrittura e alle riprese del film la regista ha raccontato di aver sentito attraverso la lettura di lettere originali molto vicina a sé la figura di Eleanor, e che ognuno degli attori ha difeso con forza le ragioni del proprio personaggio, contribuendo in modo determinante al risultato finale.

Rispetto al fatto di essere una delle otto donne in concorso, Nicchiarelli ha dichiarato: «Sogno il giorno in cui non sarà più interessante parlare di quante donne [registe] ci sono in un festival e non le conteremo più. Vorrei che il mio film venisse giudicato per quello che è, senza pensare che è il film di una donna o di un uomo, ma perché è un film. Ora ci sono meno registe donne dei registi uomini, per cui ovviamente adesso ancora ne parliamo, però credo che siamo tutti individui molto diversi, io sono diversa dalle altre registe donne, così come i registi uomini sono diversi tra di loro, e sarebbe bello che i nostri film venissero giudicati in quanto delle individualità».

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