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Biennale: nuove date per teatro e danza, cinema senza accordi con Cannes

Il calendario 2020 dei festival e delle mostre. Il presidente dell’ente veneziano Ciccuto pensa di contingentare gli spettatori in sala

Biennale: nuove date per teatro e danza, cinema senza accordi con Cannes
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21 Aprile 2020 - 16.50


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La Biennale di Venezia sposta il festival del teatro dal 14 al 24 settembre invece che dal 29 giugno al 13 luglio e quello di danza contemporanea dal 13 al 25 ottobre al posto dei giorni dal 5 al 14 giugno. Mantiene al contrario le date della Mostra del cinema dal 2 al 12 settembre e non programma nulla insieme al festival rivale di Cannes che, tradizionalmente in calendario a maggio, non potrà svolgersi nel periodo consueto. La Biennale di architettura, che doveva aprirsi a fine maggio, è già stata spostata dal 29 agosto al 29 novembre dimezzando il periodo di apertura da sei a tre mesi.

Qui il riepilogo delle date diffuse dal presidente Roberto Cicutto.

Dal 29 agosto al 29 novembre, 17esima Mostra Internazionale di Architettura diretta da Hashim Sarkis

Dal 2 al 12 settembre, 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica diretta da Alberto Barbera

Dal 14 al 24 settembre, 64esimo Festival Internazionale del Teatro diretto da Antonio Latella

Dal 25 settembre al 4 ottobre, 48esimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Ivan Fedele

Dal 13 al 25 ottobre, 14esimo Festival di Danza contemporanea diretto da Marie Chouinard

Sulla rassegna di film al Lido Cicutto ha detto all’Ansa: “Ci siamo dati una deadline a fine maggio. Vogliamo a tutti i costi essere pronti. I supporti online saranno importanti per la stampa internazionale, ma metteremo tutto in una proposta che verificheremo con i produttori. Dovremo attendere di sapere le condizioni da rispettare” . Per il presidente serve un cambiamento generale: “Oggi chi viene a Venezia deve ritornare all’idea di promuovere il valore dei film, non gli effetti rispetto all’uscita in sala. Anche gli altri festival dovranno scegliere i contenuti e la promozione del valore culturale, tutto il resto dovrà farlo l’industria cinematografica”.

E a proposito di Cannes? “Trovo sconcertante che Thierry Fremaux (il delegato generale del festival francese, ndr) dica che continua a studiare e non dica cosa vuole fare. Noi andiamo avanti con il nostro programma, se Cannes ci sta ancora pensando non c’è dialogo. Non c’è nessuna ipotesi a oggi”. Quanto alle misure anti-contagio per il virus, il presidente per la mostra conta di contingentare gli spettatori in sala.

Sull’Archivio storico delle arti contemporanee, l’Asac, con il Comune Ciccuto pensa di trasferirlo all”Arsenale: “Vorrei che diventasse un’officina in cui si costruiscono mostre, contenuti che rimangono con residenze temporanee di artisti”.

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