Martone promosso dai critici per il suo “Sindaco del Rione Sanità”

È il primo film italiano in concorso. La trasposizione della commedia di De Filippo è “una testimonianza civile”

Martone promosso dai critici per il suo “Sindaco del Rione Sanità”
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31 Agosto 2019 - 12.23


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Sta incontrando recensioni favorevoli e una buona accoglienza critica il primo film italiano in concorso a Venezia, Il Sindaco del Rione Sanità con cui Mario Martone tenta un’operazione artisticamente audace: dopo averne curato una regia teatrale nel 2017 rilegge e adatta al grande schermo una delle più importanti commedie scritte e interpretate da Eduardo De Filippo datata 1960. Luca De Filippo aveva autorizzato la trasposizione cinematografica. Il film sarà nelle sale per tre giorni dal 30 settembre al 2 ottobre con Nexo Digital. Gli interpreti principali sono Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco,

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«Martone mette il grande testo di De Filippo alla prova della contemporaneità, riuscendo a rendere attuale un’opera potente, incentrata sull’eterna lotta tra Bene e Male. Inizialmente troppo statico in una messinscena eccessivamente debitrice alla sua origine teatrale, il film cresce alla distanza, risultando molto interessante anche dal punto di vista della regia e di un gioco tra realtà e finzione che prende una piega oltremodo intensa nell’ultima parte», scrive Andrea Chimento sul Sole24Ore.

Il protagonista che dà il titolo al testo è Antonio Barracano, un boss che gestisce la zona seguendo una sorta di codice e al quale tutti si rivolgono. La faccenda diventa particolare quando il figlio del fornaio, Rafiluccio Santaniello gli comunica che ucciderà il suo stesso padre. Al che Barracano cercherà di salvare padre e figlio.

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Martone mise in scena Il sindaco del Rione Sanità con Nest – Napoli Est Teatro, laboratorio creato in una ex palestra di San Giovanni a Teduccio alla periferia partenopea e oggi sala da 100 posti. Nell’adattamento ha cambiato una battuta finale: Barracano esclama che si possono ammazzare l’un l’altro, nel film di Martone il “sindaco” non pronuncia queste parole perché, ha spiegato il regista, non voleva farle sentire a chi vive a San Giovanni a Teduccio. Il motivo  lo ha spiegato Francesco Di Leva all’Ansa: “Siamo nei tempi di baby gang e paranza dei bambini, nessuno dalle nostre parti a 40 anni vive con i beni conquistati dalla criminalità perché a quell’età si sono già rovinati la vita o con il 41 bis o morti, invece nel Sindaco del Rione Sanità diamo un’altra lettura, una testimonianza civile: ciascuno in prima persona è responsabile”.

Il Sindaco del Rione Sanità è prodotto da Indigo Film con Rai Cinema.

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