Adolescenti inquieti protagonisti al 72esimo Festival di Locarno. In un film del genere sui processi giudiziari. “La fille au bracelet” (La ragazza con il braccialetto), di Stéphane Demoustier, con Melissa Guers, Roschdy Zem, Anaïs Demoustier, Annie Mercier, Pascal Garbarini, Chiara Mastroianni, racconta della diciottenne Lise (Melissa Guers) accusata di aver ucciso due anni prima a coltellate la miglior amica perché, sostiene l’accusa, la vittima aveva pubblicato online un video con un rapporto orale con Lise mentre faceva sesso orale con un ragazzo con cui entrambe facevano sesso. Salvo scoprire che era stata la stessa vittima ad aver girato il video e che tra le due ragazze c’era una relazione almeno sessuale.
Lise si è fatta sei mesi di carcere, poi è stata agli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico alla caviglia, ora affronta il processo in Corte d’Assise. È fredda, determinata, silenziosa, non si difende nemmeno né parla. Sua madre è Chiara Mastroianni, il padre è un Roschdy Zen che le prime recensioni descrivono come elemento portante del film retto soprattutto dalla recitazione impassibile e convincente della protagonista. “É il mio processo, non quello dei miei genitori”, dirà Lisa.
Gli adulti nel film trovano un’adolescenza che non conoscono, che li spiazza. Il film, ha precisato il regista Demoustier, non vuole giudicare ma raccontare ed è ispirato a una storia vera accaduta in Argentina. “I video erotici che gli amici si mandano su internet e le dinamiche sessuali libere sono ormai una realtà, ha dichiarato in conferenza stampa.