É morto a 96 anni il regista Franco Zeffirelli, nella sua villa alle porte di Roma. “Non avrei mai voluto che arrivasse questo giorno. Franco #Zeffirelli se ne e’ andato questa mattina. Uno dei piu’ grandi uomini della cultura mondiale. Ci uniamo al dolore dei suoi cari. Addio caro Maestro, Firenze non ti dimentichera’ mai” scrive il sindaco Dario Nardella su twitter.
Si unisce alle condoglianze anche la Fondazione Franco Zeffirelli, il centro culturale per le arti nell’ex tribunale fiorentino che ha raccolto e conserva tra l’altro i suoi archivi: “Si è spento serenamente pochi minuti fa Franco Zeffirelli. Era nato a Firenze il 12 febbraio 1923. La scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia. Seguiranno altre informazioni sul luogo e la data delle esequie. Il Maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze”. La camera ardente sarà in Campidoglio a Roma, si terrà nella capitale anche il funerale.
Aveva ricevuto l’estrema unzione una settimana fa. Suo grande rimpianto non essere mai riuscito a girare un film nella sua Firenze.
Regista acclamato, e criticato, per l’imponenza e lo sfarzo e lo sfarzo dei suoi spettacoli lirici, di capacità registiche straordinarie apprezzato a livello internazionale, amante del melodramma, ha firmato film storici come i kolossal della “Bisbetica domata” con Elizabeth Taylor e Richard Burton, “Romeo e Giulietta” del 1968 (fu candidato all’Oscar), “Fratello Sole, Sorella Luna” su San Francesco e Chiara del 1972. O un kolossal televisivo come il “Gesù di Nazareth” del 1976. Amato e discusso, discusso e amato: così è stato per il suo lavoro.
Zeffirelli aveva fatto il partigiano (il film “Un tè con Mussolini” rievoca la sua esperienza dopo il 1943) ed era un anticomunista dichiarato: sostenne la destra berlusconiana, fu senatore del centro destra. Era gay, nella sfera privata, ma in pubblico non si dichiarò. Era figlio illegittimo di un uomo che era già sposato e sua madre morì quando aveva appena sei anni. Una personalità complessa, di rara intelligenza, dall’occhio sopraffino e capace di disegnare costumi e scenografie con mano eccellente.
Nella lirica ha lavorato nei principali teatri del mondo: amatissimo al Metropolitan di New York, ha diretto alla Scala come all’Arena di Verona in un Verdi portando cavalli veri in scena. Era un perfezionista di ogni allestimento sia teatrale che operistico come sul set dei suo film: voleva che ogni dettaglio fosse ben fatto.
Non va dimenticato un suo documentario poco noto eppure toccante, efficace e sentito sull’Alluvione di Firenze girato nell’immediatezza del disastro, nel 1966: girò tra il fango e le operazioni di soccorso e fu decisivo nel raccogliere fondi di solidarietà soprattutto negli Stati Uniti.
I suoi film: la filmografia
Camping (1957)
Maria Callas at Covent Garden (1964) Film TV
Un giorno insieme (1965)
Per Firenze (1966)
La bisbetica domata (1967)
Romeo e Giulietta (1968)
Fratello sole, sorella luna (1972)
Gesù di Nazareth (1977) Film TV
Il campione (1979)
Amore senza fine (1981)
Pagliacci (1982)
Cavalleria rusticana (1982)
La traviata (1983)
Otello (1986)
Il giovane Toscanini (1988)
Firenze, episodio di 12 registi per 12 città (1989)
Amleto (1990)
Don Carlo (1992) Film TV
Storia di una capinera (1993)
Jane Eyre (1996)
Un tè con Mussolini (1999)
Callas Forever (2002)
Omaggio a Roma (2009)