I leghisti non l’hanno presa bene: “Do schei de mona in scarsea no fa mai mal. Questo vecchio e saggio detto veneto significa che nella vita bisogna essere umili e saper anche tacere senza voler sempre fare il primo della classe. Mi dispiace per Riondino per le sue dichiarazioni sul Ministro Salvini, ma sarebbe stato lo stesso rispetto a qualsiasi politico senza eccezione alcuna, ha rovinato la sacralità della Mostra”.
La rabbiosa reazione del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, sulle dichiarazioni rilasciate dal “padrino” della Mostra del Cinema di Venezia Michele Riondino riguardo al ministro dell’Interno. “Forse Riondino non sa – aggiunge Zaia – che noi non abbiamo mai politicizzato questa manifestazione e i politici non sono mai saliti sul palco. Non serviva davvero che arrivasse questa persona a violentare il senso vero della Mostra del Cinema”.
“E’ disdicevole – prosegue il Governatore – che lo abbia fatto uno che non tiene affatto in considerazione che proprio il ‘tollerante’ Veneto gli ha affidato l’incarico, pur conoscendo bene le sue idee. Insomma il ‘tollerante’ Veneto ha dato un prestigioso incarico all’intollerante Riondino, il quale, affermando ‘lo eviterei se lo incontrassi’, non offende in realtà Salvini, ma tutti i cittadini che ha votato scegliendo questo Governo. Ricordiamogli magari che siamo in democrazia. Se pensa di venire in Veneto a fare l’eroe ha trovato il posto sbagliato”.
“Visto che a volte Riondino cita Pasolini – conclude Zaia – gli ricordo un altro famoso pensiero a questo grande intellettuale: ‘Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato’. Ecco: Riondino ha perso una buona occasione per tacere”.