Asia Argento cinque anni fa avrebbe accettato di risarcire con 380mila dollari a Jimmy Bennett, musicista e attore che l’ha accusata di “aggressione sessuale su minore” quando lui aveva 17 anni e lei 37.
Secondo Bennett, oggi 22enne, l’attrice lo avrebbe molestato in una camera d’hotel a Marina del Rey in California nel maggio 2013 costringendolo a rapporti sessuali e l’attore ne sarebbe rimasto “traumatizzato”, gli avrebbe procurato “sofferenza emotiva” e, inoltre “perdita di stipendio”. Lo scrive il New York Times.
L’attrice è in prima fila nel movimento #metoo, ha accusato pubblicamente il produttore Harvey Weinstein di molestie e l’accusa se confermata è per lei pesante. Di sicuro molti media che non hanno apprezzato affatto la sua battaglia le daranno addosso.
Il quotidiano scrive che Bennett aveva chiesto come risarcimento tre milioni e mezzo di dollari. L’accordo prevede che l’attrice lo risarcisce in più tranche e la prima risalirebbe ad aprile.
Bennett, oggi 22enne, ha fatto la sua richiesta dopo che il New Yorker includeva l’artista italiana tra le accusatrici di Weinstein. Né Asia Argento né Bennet hanno voluto rispondere al New York Times. Tre persone, riferisce il quotidiano, hanno confermato i fatti e parla anche di un selfie tra i due, a letto, del 9 maggio 2013. Il quotidiano parla però anche di un tweet di Bennett ad Asia del giugno 2013 in cui le scrive “mi manchi mammina”. L’attore e musicista quando aveva 7 anni interpretò il figlio del personaggio interpretato da Asia nel film “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa” del 2004, arrivato in Italia nel 2005 e tratto un romanzo di J. T. Leroy.