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Premio Charlot, da 30 anni a Salerno il meglio dello spettacolo

Una kermesse che mescola teatro, cinema, tv, musica. Tra i premiati quest'anno anche Carlo Verdone e Vanessa Redgrave mentre ad aprire le danze è stato il comico Biagio Izzo che abbiamo incontrato

Premio Charlot, da 30 anni a Salerno il meglio dello spettacolo
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Stefano Pignataro Modifica articolo

24 Luglio 2018 - 13.32


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In questi giorni di estate, a Salerno, si è da poco alzato “quel sipario della rassegna della comicità che mette su da un lato l’attore, dall’altro, invece, in basso, lo spettatore”, il sipario del Premio Charlot. Ma questo sipario, da trent’anni ad oggi, per precisa intenzione del patron e Direttore artistico Claudio Tortora non è mai stato un sipario simbolo di divisione, ma un momento lungo un’intera settimana, di emozione e di condivisione nel rivolgere un pensiero al Divo di Hollywood al cui il premio è intitolato.
Il Premio Charlot ritornato all’Arena del Mare di Salerno nel 2013, dopo una lunga parentesi a Paestum, è una kermesse che ogni anno premia le personalità che più si sono distinte nei diversi campi dell’arte, dal cinema al teatro, dalla televisione sino alle più moderne forme giovanili di espressione. 

In trent’anni di Premio, la statuetta di ceramica raffigurate l’intramontabile vagabondo con il bastone ed “il passetto strano” è stata assegnata personaggi di indubbio talento: da Alberto Sordi Nino Manfredi e Franco Nero, (tra gli altri) per la sezione cinema d’autore, da Amedeo Minghi a Gino Paoli per la musica da Max Giusti ed al compianto Fabrizio Frizzi per la televisione (i due conduttori furono anche presentatori della serata di Gala) senza dimenticare il mondo della cultura del giornalismo e del teatro con Charlot consegnati a nomi come Maria Volpe, Mario Luzzatto Fegiz, Giorgio Albertazzi.
Trent’anni rappresentano un importante traguardo ed un peso non indifferente per Claudio Tortora e per tutta l’Organizzazione della Rassegna che oltre alla serata finale di Gala, prevede un’intera settimana di spettacoli teatrali, serate musicali, di intrattenimento e di comicità. “Dopo trent’anni di carburazione adesso ripartiamo per trovare nuovi spunti e nuove iniziative che possono dare ancora più forza a questa manifestazione che è nata come ‘chioccia per giovani artisti il cui talento necessitava di una giusta occasione per venir fuori e manifestarsi”, dice Tortora che presenta l’edizione del 2018 come una delle più internazionali mai realizzate fin’ora.
La rassegna vedrà nella serata di Gala del 28 luglio, la partecipazione straordinaria dell’attrice Premio Oscar Vanessa Redgrave che, assieme a Carlo Verdone, riceverà il Premio Charlot alla carriera.  Presenterà Piero Chiambretti: molti gli appuntamenti. Il 24 luglio spazio alla fantasia con la fiaba musicale “Il miracolo di Notre Dame” scritta e diretta da Antonello Ronga mentre il 27 luglio, sempre all’Arena del Mare di Salerno, una serata tutta musicale Rai Radio 1 dedicata alla musica italiana con ospite Michele Zarrillo. Ogni serata è ad ingresso gratuito.
“E’ un’edizione-continua Tortora- che si prefigge di riassumere tutto quello che è accaduto in questi anni perché il Premio Charlot è identità di Salerno, luogo dove è nato e mosso i primi passi per diversi anni”.
Proprio il 22 luglio il Premio Charlot, che da diversi anni gode anche del patrocinio morale della famiglia di Charlie Chaplin nella persona del figlio Eugene (premiato anch’egli nel corso dell’edizione del 2017), ha inaugurato la sua trentesima edizione con una serata all’insegna della comicità. A dilettare gli oltre tremila spettatori è stato il duo comico degli youtuber de “I Soldi spicci” e lo show del comico napoletano Biagio Izzo. Izzo, “di casa” al Premio Charlot e molto spesso in tournèe nel cartellone del Teatro delle Arti di Salerno di cui Tortora è Direttore artistico, ricorda con commozione e devozione un suo maestro scomparso di recente: Carlo Vanzina.
“Ho fatto cinque film con Carlo e di lui ho un ottimo ed affettuoso ricordo-racconta.- Era chiamato, giustamente, il signore del cinema italiano perché era di una finezza senza pari. Ogni attore poteva sentire tutta la stima che Carlo provava per lui perché era una persona speciale, capace di farti sentire a proprio agio in ogni situazione. Ce ne fossero stati di registi così, perderlo è stato un vero peccato. Prossimamente, inizierò le riprese di un altro film di “Vanzina” (Il fratello sceneggiatore Enrico), che sarà un omaggio realizzato da tutte le persone a cui Carlo voleva bene e con grande orgoglio anch’io sono stato chiamato a fare parte del cast. Il film, di cui non posso svelare né titolo né trama, sarà un omaggio ad una persona speciale quale era lui”. Alla domanda di quanto di napoletano ci fosse in Vanzina, Izzo risponde che il regista romano, figlio di Steno, “amava Napoli ed i napoletani e questo suo “marchietto” napoletano lo ha coltivato anche attraverso i film con me, con Vincenzo Salemme, con Carlo Buccirosso… Amava Capri, non solo per lavoro, ma anche come luogo per villeggiatura. A Capri è interamente girato un episodio del film “Un’estate a mare” del 2008, quello girato con me. Carlo era un vero amico di Napoli”. “Quanto ha dato il Premio Charlot a Biagio Izzo e quanto ha dato Biagio Izzo allo Charlot?” “Per motivi di lavoro erano anni che non riuscivo a venire al Premio Charlot. Quest’anno non solo sono riuscito ad esserci ma addirittura il mio “ A tutto Gag “ ha inaugurato la trentesima edizione! Lo Charlot mi arricchisce, anche perché è meraviglioso esibirti dinanzi a duemilacinquecento persone. Cosa offro io? Si dovrebbe chiedere alla gente che è venuta a sentirmi, ma è sempre uno scambio culturale”.

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