Marescotti: condanno l'alleanza M5s-Lega, ma la colpa è del Pd

L’attore, militante di sinistra ha votato per i grillini: con Salvini nemmeno un caffè, però sono stati i democratici a rifiutarsi di aprire un confronto e a invocare questo Esecutivo

Marescotti: condanno l'alleanza M5s-Lega, ma la colpa è del Pd
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22 Giugno 2018 - 00.04


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Attore di teatro, tv e cinema che ha sempre reso pubbliche le sue posizioni di sinistra, romagnolo appassionato di politica e schierato più volte in prima persona, Ivano Marescotti vive “male” l’avvio del nuovo governo con un Salvini prendi-tutto. Ma dopo aver dichiarato pubblicamente che ritirava idealmente il proprio voto dato ai Cinque Stelle l’artista ritiene primo responsabile della deriva destrorza dell’esecutivo il Pd e, per essere più precisi, il leader anche se segretario dimissionario Matteo Renzi, perché ha impedito ogni accordo tra Dem e Movimento. Allora Marescotti lancia un appello a chi, di sinistra, ha scelto i pentastellati: fatevi sentire contro la deriva a destra. E osserva: un tempo Nanni Moretti incitò a mobilitarsi, oggi la cultura di sinistra dov’è finita?
Marescotti, come vive questo clima politico?
Si vive male da uomo di sinistra come si viveva male prima. Da sette anni quello che doveva essere un partito di sinistra, il Pd, è diventato di destra e ha fatto un governo con Berlusconi. Invece il compito di un militante di sinistra era abbattere democraticamente un governo di destra.
Su Salvini che blocca le navi di migranti e vuole schedare i rom?
Salvini ha accentuato quanto ha fatto l’ex ministro Pd Minniti. Il quale ha fatto accordi per far morire quelle persone a casa loro piuttosto che aiutarli a casa loro, ha fatto leggi contro le Ong che salvano chi sta male. Infatti Salvini non disprezza l’operato di Minniti.
E dei Cinque stelle alleati con la Lega cosa pensa?
Il movimento dei Cinque stelle ha componenti di destra e sinistra. La responsabilità di questa deriva sta nella scelta di allearsi con un partito con cui non si dovrebbe prendere neanche un caffè. Ma la responsabilità è del Pd che non ha voluto neanche discutere su un governo con i Cinque Stelle sapendo che così sarebbero stati spinti a fare un governo con la Lega. Marcucci del Pd ha detto chiaramente di non vedere l’ora di un esecutivo Cinque Stelle – Lega perché il suo partito ne avrebbe tratto vantaggio.
Lei come si pone verso questa alleanza di governo?
Sono all’opposizione di questo governo: non vedo perché giustificare Salvini e disapprovo la scelta del Movimento Cinque Stelle.
Sul suo voto per i pentastellati, e sul suo “pentimento” si sono scatenate polemiche dure.
Vengono dal Pd. Ho trovato vergognoso Virzì quando dice che ci dovremmo vergognare perché abbiamo votato per il fascismo. Non rispondo neanche, altre polemiche sono personali, ma è un problema di massa se quattro-cinque milioni di persone di sinistra hanno votato il Movimento e non era un governo con la Lega.
Lei contesta il Pd in primo luogo, quindi.
Sono stato un fondatore del Partito democratico del 2007. Immagini la delusione quando si alleava con Berlusconi. Sono stato nell’assemblea nazionale, poi mi sono anche candidato per Tsipras e anche lui mi ha deluso. Sarei contento di venir rimproverato per queste delusioni. Ho dato il mio voto ai Cinque Stelle per stare legato a una sinistra e chi critica questa scelta ha spinto i Cinque Stelle verso la Lega.
Cosa può fare la cultura, in questo frangente?
Non lo so. Avessi la ricetta saremmo a posto. Mi ritengo prima di tutto una persona socialmente impegnata da quando ho 14 anni, faccio l’attore come il falegname fa il suo mestiere. Come attore metto in campo la faccia, non mi sottraggo, non mi sono mai tirato indietro. Anni fa bastava che Nanni Moretti dicesse “muoviamoci” e partivano i “girotondi”. Poi Moretti non l’ho più visto e ora si sta peggio dei 15 anni del berlusconismo. Dove sono andati a finire questi intellettuali di sinistra? Sono spariti?
Qualche riferimento non c’è?
Non ci sono più. Un mio riferimento è Moni Ovadia, pure se abbiamo votato diversamente per ragioni tattiche. Vedo un arretramento generale. Ripeto: con tanti amici di sinistra abbiamo votato Cinque Stelle per tenere agganciato il movimento a posizioni di sinistra, al di là della formazione del movimento che dice di non essere né di destra né sinistra che è una balla ambigua. Ora sono succubi di un partito esplicitamente di destra. Ma ho letto le statistiche. Il Pd è sceso dal 40% di qualche anno fa al 18%: quel 22% non è andato solo ai Cinque Stelle, una parte è andata direttamente alla Lega e se si votasse ora una parte del Movimento voterebbe Salvini. Esiste quella componente. Mentre la parte di sinistra sembra intimorita, ma non si può dire che è diventato di destra chi, di sinistra, ha votato i Cinque Stelle. È il Pd diretto da Renzi ad aver fatto il governo con Verdini, è Renzi ad aver bruciato ogni possibilità spingendo in maniera esplicita i Cinque Stelle con la Lega pensando di trarne vantaggio. Ma l’Italia non ne trae vantaggio, anzi paghiamo tutti. La responsabilità politica è del Pd, non di chi, di sinistra, ha votato i Cinque stelle.
Non ha considerato Leu? O Potere al popolo?
Grasso con D’Alema era un’operazione perdente, è un’accozzaglia. Avrei potuto votare Pap, ma Pap è Rifondazione ai minimi storici, o Leu e nessuno avrebbe avuto da ridire: sei perdente e hai coscienza a posto. Invece ho accettato i rischi. Insisto: come secondo partito in un’elezione proporzionale il Pd aveva un dovere. Neanche la Dc aveva maggioranza assoluta eppure formava governi anche con i Liberali al 2%. C’erano più punti comuni tra Democratici e Cinque Stelle che tra Cinque Stelle e Lega eppure …
Non va ricostruita anche una cultura di sinistra?
Sicuro. Devono esserci motivi sociali per ricreare la sinistra. Le battaglie sociali si devono fare, con obiettivi come i diritti civili e del lavoro. Però le racconto questo: a Bologna abbiamo promosso in 50-60 persone un referendum contro il finanziamento pubblico alle scuole private come dice l’articolo 33 della Costituzione. Il Pd era contro. Abbiamo vinto con il 60%. Il Pd se n’è fregato e ha continuato a finanziare le scuole dei preti. Il Pd crede di salvarsi la coscienza attaccando chi ha votato a sinistra, i Cinque Stelle, ma è puerile.
Scusi, ma non le sembra che Salvini vada molto oltre, anche la democrazia?
Sì, bisogna stare attenti. Faccio appello a chi ha votato per il Movimento di farsi sentire. Dopo i “vaffa” adesso sono supini sotto l’ombrello di questo fascistoide, lepenista orbaniano. Se non salta fuori la parte sinistra dei Cinque Stelle contro questo governo di destra non si va da nessuna parte. Oltre tutto Salvini tende a tirare la corda perché il governo si rompa, si vada alle elezioni, così la destra si ricompatta e lui vince. Milioni di elettori dei Cinque Stelle hanno perso perché ha vinto Di Maio e Fico ha perso. C’è chi dice che Fico è stato messo alla presidenza della Camera per renderlo innocuo. Però ripeto e concludo: dal punto di vista numerico c’è più sinistra nei Cinque Stelle che in tutto il Pd, che è un partito di democristiani, in Leu e in Pap.

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