Non sarà sequestrato il film di Matteo Garrone “Dogman”, in concorso al Festival di Cannes. Lo ha deciso il Gip Roberto Saulino della Procura di Roma. La richiesta era stata avanzata alcuni giorni fa da Vincenza Carnicella, madre di Giancarlo Ricci, il pugile seviziato e ucciso nel 1988 da Pietro De Negri, noto come il Canaro. A dire della donna il film diffama la memoria del figlio, al centro di una delle vicende di cronaca nera più note del Novecento. Per il pm Sergio Colaiocco, titolare del fascicolo, non ci sono gli estremi per procedere al sequestro preventivo della pellicola che, a detta del regista, è solo vagamente ispirata alla vicenda della Magliana. Una posizione espressa anche dal regista Garrone.
L’avvocato della donna, Maurizio Riccardi, ha fatto inoltre pervenire a Garrone una richiesta di risarcimento di danni per un milione di euro. La madre della vittima del Canaro, che gestiva un negozio di tolettatura per cani alla Magliana come il protagonista dell’opera, vorrebbe che dopo trent’anni suo figlio fosse visto “come una vittima, solo come una vittima finita in un brutto giro. Non come un violento criminale che se l’è cercata”.
Dogman non sarà sequestrato, ma la madre della vittima chiede un milione a Garrone
La pellicola è solo vagamente ispirata al delitto della Magliana. Ma la madre del pugile massacrato dal 'canaro' non ci sta, parla di una ricostruzione in cui il figlio viene rappresentato come un delinquente
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18 Maggio 2018 - 15.18
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