Alla Berlinale è passato il film “Land”. I nativi americani, l’emarginazione, un ragazzo che muore soldato in Afghanistan e le conseguenze di questa tragedia. Scritto e diretto dal regista iraniano Babak Jalali, con Rod Rondeaux, Florence Klein, Wilma Pelly e James Coleman, la trama inquadra la famiglia dei Denetclaw nella riserva indiana di Prairie Wolf. Così riassume il film l’ufficio stampa: ai Denetclaws arriva la notizia che Floyd, il figlio minore, è morto in combattimento in Afghanistan; inizia l’attesa del corpo che deve essere riportato nella riserva per la sepoltura. Wesley, il più giovane dei figli, è un alcolista. Ha un unico scopo: procurarsi della birra. Wesley è quotidianamente in contatto con i bianchi che gestiscono i negozi di liquori appena fuori dalla riserva (dove è proibito bere alcol). Quando la già difficile relazione tra le due comunità, i nativi e i bianchi, raggiunge un livello di massima tensione, scoppia una violenza da cui Wesley è direttamente colpito. Raymond, il fratello maggiore, è un ex-alcolista con una moglie e due figli. Nonostante senta una forte responsabilità verso l’intera famiglia, Raymond è troppo impotente e chiuso in se stesso per fare qualcosa. Fino a quando i problemi che affliggono i due fratelli più giovani lo obbligheranno a reagire e a tornare a essere un uomo.
La produzione è Asmara Films (Italia), the cup of tea e To Be Continued (Francia), Topkapi Films (Olanda), Piano (Messico) con Rai Cinema.