L’ex Cinema Palazzo, nel quartiere romano di San Lorenzo, nell’aprile 2011 è stato occupato perché non diventasse una sala giochi ed è diventato un vivace centro culturale dove, tra l’altro, si sono ritrovati molti, giovani e non giovani e abitanti del quartiere. È rimasto un luogo vivo, ha svolto una funzione sociale e culturale invece di diventare un luogo dove le persone mettono, e di solito perdono, soldi. Per quell’occupazione Sabina Guzzanti e altre undici persone, tra cui un deputato Pd, saranno processati il 24 gennaio. Devono rispondere all’accusa di invasione arbitraria di terreni o edifici altrui
Il processo è alla seconda sezione penale del tribunale di Roma. Con l’attrice e drammaturga verranno processati tra gli altri anche il parlamentare Dem Marco Miccoli, l’ex consigliere capitolino di Sel Andrea Alzetta, Nunzio D’Erme, dei centri sociali romani. Il capo di imputazione recita che gli imputati “in concorso tra di loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso” hanno “arbitrariamente invaso al fine di occuparlo lo stabile sito in Roma in piazza dei Sanniti».
La Procura aveva avviato le indagini da una denuncia della Camene Spa, la società che aveva preso in affitto l’immobile dalla facciata arancione. La mattina del 15 aprile 2011 una quindicina di 15 persone, tra cui studenti e attivisti, entrò nella sala e gli operai che ci stavano lavorando uscirono. Fu una protesta per “esprimere il dissenso alla destinazione d’uso dell’ex cinema”, scrive il gip nell’atto in cui chiese il sequestro della struttura, che “si è protratta nel tempo trasformandosi in una occupazione”. Il cinema Palazzo a oggi occupato.
