Paddington: da Nicole Kidman a Hugh Grant, i cattivi non sono mai stati così affascinanti

Dopo Nicole Kidman perfida tassidermista, è un autoironico Hugh Grant, nei panni di un megalomane ex divo della scena, a ereditare il ruolo del cattivo in Paddington 2.

Paddington: da Nicole Kidman a Hugh Grant, i cattivi non sono mai stati così affascinanti
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8 Novembre 2017 - 10.46


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Il film per ragazzi Paddington ha riscosso un successo invidiabile: ironico, divertente, leggero, con una classica trama avventurosa da libro di fantasia. La buona riuscita del film è dovuta soprattutto ad un cast stellato, ironico, molto british, capace di dare leggerezza e realismo alla trama: ora è la volta di Hugh Grant di far mostra di tutto il suo talento.

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Dopo Nicole Kidman perfida tassidermista è uno scatenato e autoironico Hugh Grant, nei panni di un megalomane ex divo della scena, a ereditare il ruolo del cattivo in Paddington 2 di Paul King, in sala dal 9 novembre con Eagle Pictures e in anteprima benefica domani 8 novembre a Roma al cinema Adriano in collaborazione con l’Associazione Everychildismychild che si batte per la tutela dei bambini colpiti dalla guerra in Siria. E’ il nuovo capitolo, che mescola live action e animazione in cgi, delle comiche avventure dell’orsetto peruviano (la voce italiana è di Francesco Mandelli) emigrato a Londra, dove continua a mettersi nei guai.

Un personaggio ingenuo ma brillante, educato e generoso, creato nel 1958 da Michael Bond (scomparso quest’anno a 91 anni) per una serie di libri per bambini tradotta in oltre 40 lingue, che ha venduto oltre 35 milioni di copie in tutto il mondo, ed ha dato vita tra gli altri, a una serie animata cult. Come nel primo film, uscito nel 2014, incassando nel mondo circa 270 milioni di dollari, troviamo nei ruoli ‘umani’ grandi attori britannici come Hugh Bonneville, Sally Hawkins (data fra le favorite ai prossimi Oscar per la sua performance in The shape of water), Julie Walters, Brendan Gleeson, Jim Broadbent e Peter Capaldi.

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Rispettando l’essenza del personaggio, che ha la goffaggine e curiosità di un bambino, King, che dice di essersi ispirato per la trama, a film come Mr Smith Va a Washington di Capra, e Toy Story 2, unisce azione, più piani di humour, tanti omaggi cinematografici (compresa una bella citazione da Tempi moderni di Chaplin) e una trama basata sull’accettazione e il rispetto delle differenze. ”Paddington passa dal pensare di essere solo un piccolo orso in un grande mondo – spiega il regista nelle note di produzione – al rendersi conto che i suoi molti atti di gentilezza sono contributi incredibilmente utili alla comunità”.

Ritroviamo l’orsetto ormai integrato nella vita della famiglia adottiva, i Brown, a Londra, dove con piccole attenzioni riesce a rendere la vita più semplice a tanti nuovi amici. Fra questi c’è il libraio Samuel Gruber: nel suo negozio l’orsetto trova il regalo perfetto per il 100/o compleanno della zia Lucy (che vive in Perù in una casa di riposo per orsi): un antico e prezioso libro pop-up sulla capitale londinese. Paddington per comprarlo inizia mettere da parte i soldi lavorando (fra immancabili e comici incidenti) prima come assistente barbiere e poi come lavavetri, ma non sa che sul volume vuole mettere le mani anche Phoenix Buchanan (Grant), camaleontico e vanesio ex attore famoso riciclatosi come testimonial in spot per pappe per cani, che riesce a far finire l’orsetto in prigione. Anche dietro le sbarre però Paddington riesce a vincere diffidenze a colpi di gentilezza, divise rosa, e panini alla marmellata d’arancia…

Valore aggiunto al film è uno Hugh Grant in gran forma, che mette a frutto la sua vis comica e passa per più personaggi, da Amleto a Scrooge, regalando anche una scena sui titoli di coda da non perdere. Il personaggio ”scherza sulle psicosi di ogni attore – ha spiegato Grant all’Irish Examiner – un profondo impenetrabile narcisismo, l’insicurezza, l’egoismo e l’avidità”.

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