Hamlet in Rebibbia. Le macchine da presa della Festa del Cinema tornano in carcere

'Hamlet in Rebibbia' è un nuovo lavoro dei detenuti attori, già protagonisti di 'Cesare deve morire': il primo appuntamento è fissato per lunedì 30 ottobre.

Hamlet in Rebibbia. Le macchine da presa della Festa del Cinema tornano in carcere
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30 Ottobre 2017 - 11.46


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Per il secondo anno consecutivo, la Festa del Cinema di Roma abbatte simbolicamente la barriera fra città e carcere e torna a Rebibbia. Fra il 30 ottobre e il 2 novembre la Festa del Cinema arriverà all’Auditorium di Rebibbia Nuovo Complesso, mentre il 3 novembre, per la prima volta, sarà nella sala cinema ‘Melograno’ della Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia. Il primo appuntamento è fissato per lunedì 30 ottobre con la prima di ‘Hamlet in Rebibbia’, spettacolo in live streaming full-HD dal carcere in collegamento diretto con l’Auditorium del Maxxi, col teatro della Tosse di Genova, il Teatro dell’Arca (all’interno della Casa Circondariale di Marassi), il Teatro Massimo di Cagliari e il Teatro Eliseo di Nuoro.

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‘Hamlet in Rebibbia’ è un nuovo lavoro dei detenuti attori, già protagonisti di ‘Cesare deve morire’, ora alle prese con la più celebre opera di Shakespeare, per la regia di Fabio Cavalli. Prima dello spettacolo sarà proiettato il cortometraggio ‘SalviAmo la faccia’ di Giulia Merenda. L’appuntamento nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Cinema per Roma, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre, con l’impegno produttivo de La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno.

Il carcere è spaccato estremo della società. Un melting pot di lingue e culture – spiega il Centro studi Enrico Maria Salerno – con una popolazione reclusa proveniente da 138 nazionalità diverse (37% su 50.000 detenuti), di età media sotto i 32 anni, compresenti nello stesso luogo e con immaginabili problemi di convivenza. La mediazione culturale fra diversi è un dato di necessità, e il cinema, assieme al teatro, rappresenta il linguaggio universale condivisibile da tutti. Nell’Auditorium di Rebibbia da 15 anni, migliaia di spettatori di qualunque età entrano liberamente per assistere agli spettacoli dei detenuti. Anche le macchine da presa si sono affacciate sempre più spesso e i detenuti si sono appassionati al “dietro le quinte” del cinema. Il Centro Studi Enrico Maria Salerno e la Fondazione Cinema per Roma, offrono al territorio della periferia Est una sala “reclusa” ma aperta a tutti con 340 posti, un grande schermo e una programmazione artistica di qualità. Nel 2016 nasce la Festa del Cinema a Rebibbia, col Ministero di Giustizia e l’Università Roma Tre: proiezioni, incontri, spettacoli in live streaming per il pubblico esterno e interno.

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