La casa di produzione di Harvey Weinstein era a conoscenza dei suoi comportamenti, ma
non ha fatto nulla per fermarlo. L’accusa, molto pesante e che potrebbe avere sviluppi giudiziari clamorosi, arriva dall’attrice Dominique Huett che, unitasi alla schiera delle donne che accusano Weinstein, ha coinvolto anche i vertici della sua casa di produzione, che lei stessa aveva informato dei comportamenti del mogul di Hollywood, senza che essi facessero nulla per fermarlo.
Dominque Huett, protagonista della serie americana ”Blue Bloods”, si è rivolta alla Corte Suprema di Los Angeles, depositando una denuncia.
Il racconto che ha fatto è terribilmente eguale a quello di altre donne che accusano Weinstein: l’ho incontrato in un hotel di Beverly Hills nel 2010 per parlare della mia carriera. Harvey Weinstein riuscì a convincermi a raggiungerlo nella sua stanza e, una volta con lui, mi chiese di fargli un massaggio. Inizialmente ho rifiutato, poi ho ceduto alle sue insistenze. Dopo, Harvey Weinstein mi ha assalito sessualmente,
Un copione già letto e riletto, in cui lo schema sembra essere lo stesso a riprova che uno può anche essere il produttore più potente di Hollywood, ma di non avere una grande fantasia: l’invito nella camera di un hotel, ricevendo quasi sempre la vittima in accappatoio, poi l’invito a fargli un massaggio, prima di saltarle addosso.
L’attrice, nella denuncia, accusa esplicitamente i funzionari della sua casa di produzione di essere complici nel presunto abuso, perché non hanno agito anche se erano a conoscenza che da anni il produttore era impegnato in “ripetuti atti di comportamento sessuale inappropriato” sulle donne.
L’avvocato di Dominique Huett, Jeff Herman, a scanso di equivoci, ha detto che la denuncia della sua assistita non rientra nei termini di sopravvenuta prescrizione.
