A Firenze, la musica e il mito della più grande rock band giapponese di tutti i tempi, gli X Japan, arriva al 58/mo Festival dei Popoli con l’anteprima italiana di “We are X” (UK/Giappone/USA, 2017, 95’), il documentario di Stephen Kijak applaudito al Sundace ed evento speciale della quinta giornata della manifestazione, sabato 14 ottobre ore 21.00 al cinema La Compagnia (via Cavour 50/r). A presentare il film in sala sarà un ospite d’eccezione: il carismatico frontman Yoshiki, batterista, pianista, compositore e produttore sotto la cui enigmatica guida gli X Japan hanno venduto più di 30 milioni di singoli e album, annoverando tra i fan nomi del calibro di Sir George Martin, i KISS, Stan Lee e persino l’imperatore del Giappone. Prodotto dal team premio Oscar per “Searching for Sugar Man” e acclamato dalla critica internazionale “We are X” è l’incredibile storia di una band che ha creato un fenomeno culturale unico, a partire dagli anni ‘80 fino alla memorabile performance al Madison Square Garden di New York nel 2014.
Da segnalare allo Spazio Alfieri (via dell’Ulivo 6) due pellicole in concorso italiano, due spaccati su una penisola piena di contraddizioni e complessità, ma anche di una leggerezza unica e a tratti comica. Alle 19.30 “Via della Felicità” di Martina di Tommaso (Italia, 2017, 66’), la storia di Elisa che dal suo quartiere-ghetto alla periferia di Bari decide di trasferirsi a Bonn, in Germania, dove sua sorella e altri abitanti del quartiere hanno creato una piccola colonia, ma scoprirà presto che la nuova vita non è come se la immaginava. Alle 21.00 sarà invece il momento di “Aperti al pubblico” di Silvia Bellotti (Italia, 2017, 75’), uno sguardo sulle battaglie quotidiane in scena all’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Napoli, ente incaricato della gestione dei 40.000 alloggi presenti in città e nella provincia. Gli uffici sono il palcoscenico di accesissime tenzoni verbali tra gli impiegati e la moltitudine di utenti, oscillando tra l’assurdo kafkiano e le pagine più divertenti del teatro partenopeo, in un ritratto fedele della “burocrazia del compromesso”. Entrambe le proiezioni si terranno alla presenza dei registi.
Al cinema La Compagnia le attività del festival partiranno alle 11.00 con How I did it, incontri aperti al pubblico con i registi del festival. Nel pomeriggio al via le proiezioni con una giornata tutta dedicata al concorso internazionale. Alle 15.00 “Garmonia” (Russia, 2017, 60’), cronaca delicata della convivenza tra l’anziana proprietaria di un piccolo appartamento e la numerosa e turbolenta famiglia della nipote, firmata da Lidia Sheinin (ospite del festival). Alle 17.00 si prosegue con due cortometraggi, entrambi presentati in sala dagli autori: “The boy from H2” di Helen Yanovsky (Israele/Palestina, 2017,21’), che segue il dodicenne palestinese Muhammad Burqan nella sua vita all’interno del settore H2 della città di Hebron in Cisgiordania, tra arresti e scontri con la polizia, e “La convocazione” di Enrico Maisto (Italia, 2017, 57’), ritagli di volti e di pensieri di sconosciuti prescelti per partecipare alla giuria popolare convocata dalla corte d’assise d’appello di Milano per occuparsi delle stragi e dei delitti più noti avvenuti in Italia negli ultimi decenni. Alle 19.00 i paesaggi e le tradizioni del Nordafrica saranno al centro di “Des moutons et des hommes” (Svizzera/Francia/Qatar, 2017, 78’), in cui Karim Sayad, ospite in sala, indaga un’antica competizione ancora molto popolare in Algeria: l’organizzazione di combattimenti tra montoni. Incontri rudi e cruenti intorno a cui ruota una comunità di appassionati: chi guarda, chi scommette, chi spera di far gareggiare nell’arena il campione in grado di dargli gloria e denaro.
Allo Spazio Alfieri la giornata si aprirà con un mediometraggio realizzato dagli studenti di FilmaP – Atelier di Cinema del Reale di Napoli, alla presenza degli autori: “Sub tuum praesidium” di Carlo Manzo e Francesco Romano (Italia, 2017, 55’), con cui i registi osservano la vita di alcuni anziani che vivono il silenzio dei giorni, e ciò che rimane di quei gesti antichi che legavano l’uomo alla natura e allo Spirito. Si continua alle 16.30 con “Campaign 2” (Usa/Giappone, 2013, 149’), lavoro del maestro Kazuhiro Soda (ospite del festival) che si concentra sulla campagna elettorale di un candidato solitario e squattrinato dopo la catastrofe di Fukushima, in Giappone. A seguire, alle 19.30 e alle 21.00 i due film in concorso italiano “Via della Felicità” e “Aperti al pubblico”. Conclusione alle 22.15 con “Favela olímpica” di Samuel Chalard (Svizzera, 2017,93’), che documenta la resistenza degli abitanti della favela di Vila Autódromo, a Rio de Janeiro, di fronte alle forze politiche e militari che vorrebbero cacciarli dalle loro case per “bonificare l’area” in vista dei giochi olimpici.
Alle 18.30 proiezioni in cartellone anche all’Istituto Francese (piazza Ognissanti 2r) con “Couz” di Rabelle Erian e Camille Tricaud (Francia/Germania, 2017, 30’), le vite di un gruppo di diciassettenni a Marsiglia durante una torrida estate, scandite dal ritmo della musica rap. A seguire “Chaque mur est une porte” di Elitza Gueorguieva (Francia, 2017, 58’), tra materiali di repertorio e riflessioni politiche, un’analisi del periodo storico che ha seguito la caduta del muro di Berlino.
Argomenti: Cinema