Andrea Segre 'L'ordine delle cose' realizzato con le testimonianze dei veri migranti

Il regista ha raccontato una scena di 'respingimento', svoltasi a Mazzara del Vallo, 'città più africana di Italia' resa 'reale' dai migranti che l'avevano vissuta

Andrea Segre 'L'ordine delle cose' realizzato con le testimonianze dei veri migranti
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14 Settembre 2017 - 11.14


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Andrea Segre, regista e documentarista, ha raccontato una scena del suo film ‘L’Ordine delle cose’, che è uscito nelle sale italiane il 7 settembre.

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La scena considerata dal regista è ambientata, immaginariamente, in Libia, ma in realtà le riprese sono state girate a Mazzara del Vallo, in Sicilia: la città è definita come la ‘più africana d’Italia’.

Ciò che Segre ci tiene a sottolineare è l’incredibile aiuto che ha ricevuto da parte dei migranti africani, ‘perché loro avevano vissuto davvero quella situazione. Mi hanno aiutato a correggere i miei errori’.

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Difatti, per il regista Mazzara del Vallo è un luogo speciale della Sicilia, dove il Segre si preparava a girare una scena molto importante del film, in cui il protagonista riesce ad attuare un ‘respingimento’: ma era la sua prima scena di massa, e non ci sarebbe riuscito senza la collaborazione dei migranti.

Cento comparse, tra uomini e donne africani, finti poliziotti libici (siculi o tunisini): le stesse comparse hanno spiegato al regista come la scena doveva essere animata, che i poliziotti dovevano essere più fisici, e hanno spiegato al cast come dovevano muoversi sulla scena. Fondamentali, perché in tal modo sono riusciti a ricostruire qualcosa che lui personalmente non aveva mai visto, ma che invece i suoi collaboratori avevano vissuto per davvero.

 

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