Risorge Cinecittà, e vuole essere più innovativa che mai. Una cinecittà dalla gestione interamente pubblica e pronta ad essere “un centro creativo e multitasking, con nuovo Museo italiano audiovisivo e un museo del cinema, che comprenderà anche un work in progress continuo su mestieri del cinema”.
Questa la linea che seguirà il fulcro del Cinema a Roma, così come è stata descritta dal Presidente di Cinecittà Luce Roberto Cicutto all’incontro di Lido.
Nel rilancio di Cinecittà “non ci sarà solo l’investimento per i teatri di posa, ma anche politiche di prezzi speciali per le opere prime e seconde e per i film difficili, così da consentire anche ai giovani di girare negli studi.
Nel backlot faremo la sperimentazione per le nuove tecnologie di riprese e gli effetti speciali.
Riapriremo i laboratori di sviluppo e stampa dove faremo dei restauri partendo da negativi.
Ci saranno due anni di cantiere, un periodo non di perdita ma di investimenti, e dovremmo arrivare al break even nel terzo anno”.
Quando è arrivato a Cinecittà, dice il ministro dei beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, ”avevo sotto il ministero due volte a settimana la protesta lavoratori degli studios. Probabilmente non ha mai funzionato quel misto di pubblico e privato e lo dico senza voler dare colpe a nessuno.
Ora si parte con questo nuovo progetto, che non esclude comunque partnership con i privati”.
Tutti sappiamo “cosa è stata Cinecittà nel mondo – aggiunge – è importante la conservazione del patrimonio ma lo è anche investire in una grande sfida per il futuro, puntando sui giovani talenti e l’internazionalizzazione.
E’ una sfida che possiamo vincere”
Gli studi, sottolinea Enrico Bufalini, Direttore Cinema e Documentaristica di Luce Cinecittà, punteranno anche sulla produzione e allestimento di scenografie e sulle produzioni esecutive, per attirare gli stranieri.
E in linea con la legge cinema che prevede fondi anche per i video giochi, creeremo il laboratorio di realtà aumentata e contiamo di portare negli studi il festival del videogioco”.
Per attrarre le produzioni internazionali però ”gli spazi attuali, 20 studi più i backlot, non bastano.
Verranno quindi realizzati nei prossimi 18 mesi due nuovi grandi teatri di 2000 metri quadrati ognuno, attrezzati anche per la motion capture. Così si passerà da 19mila mq a 25 mila”.
Il progetto prevede investimenti per ”27 milioni di euro, di cui 8 milioni e mezzo vengono dalla legge cinema e gli altri sono autofinanziati”.