Jim Carrey, 55 anni, un gigante è a Venezia. Fuori concorso. Ma rivela molto di se stesso, forse per la prima volta nel bellissimo film documentario Jim & Andy di Chris Smith. Un documento-verità che nel raccontare il backstage di Man on the moon, il film del 1999 diretto da Milos Forman sulla vita e la storia artistica del comico irriverente, sopra le righe, eccentrico, burlone Andy Kaufman (morto prematuramente di cancro) e del suo bizzoso irascibile alter ego Tony Clifton, entrambi interpretati da Carrey, finisce per diventare una “meditazione sul concetto di verità, successo, sogni, arte”.
Carrey è sempre stato un outsider, un anarchico: “Da giovane volevo diventare un attore, avere successo ma non volevo essere parte di quel sistema, volevo distruggere Hollywood. Sono sempre stato sovversivo in questo senso. L’onestà è sovversiva nella città delle maschere”.
“Il più delle volte nessuno sa dire cosa sia vero e cosa no. Io stesso non sapevo cosa fosse realtà e cosa no, allora bastava andare con Andy e Tony e, a seconda di come gli girava, le emozioni erano quasi sempre molto reali”, dice Jim Carrey in Jim & Andy: The Great Beyond – The story of Jim Carrey and Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton, che ripercorre quello che lo stesso attore definisce il suo “viaggio psicotico” all’interno della personalità di Andy Kaufman per interpretare Man on the Moon di Milos Forman. “Alla fine di quel film, dato che ho abitato in Andy durante tutte le riprese, in molti erano convinti che la parte migliore fosse il backstage, che avevamo filmato e io avevo conservato ed Universal mi ha dato poi il permesso di utilizzare”, dice l’attore.
La storia che il documentario racconta è quello che accade nel 1999, quando Milos Forman accettò di far interpretare a Jim Carrey la parte di Andy Kaufman nel film biografico Man on the Moon. Ne risultò una produzione estremamente insolita ed emozionante. Circondato sul set dagli amici e dai familiari di Kaufman, Carrey ‘divenne’ pienamente Andy e, alternativamente, Tony Clifton, lo sgradevole cantante di piano bar, alter ego di Kaufman. Come il cabaret di Kaufman, l’interpretazione di Carrey assunse una qualità artistica nel corso del film. Non uscì mai dal personaggio tanto che sul set gli altri attori e la troupe lo chiamava ‘Andy’ o ‘Tony’ a seconda di chi impersonava (aveva creato due identità completamente separate). L’interpretazione di Jim Carrey fu acclamata dai critici e gli fece vincere un Golden Globe, ma i momenti maggiormente ‘kaufmaneschi’ dietro le quinte sono stati per fortuna catturati su video dalla ex ragazza di Andy, Lynne Margulies, e da Bob Zmuda, con cui scriveva i testi.
E a guardarlo a Venezia Jim Carrey è proprio “l’uomo sulla luna” cantato dai Rem. spettacolare, inimitabile. Unico