La 74esima mostra di Venezia non cessa mai di stupirci: e lo fa con una incredibile ed intelligente delicatezza.
‘Victoria & Abdul’ ci racconta della amicizia, vera ed incredibilmente realistica, tra la Regina Vittoria ed un giovane commesso indiano di nome Abdul Karim, musulmano.
Il regista britannico Stephen Frears non ha certo avuto peli sulla lingua, non nel girare il film e tantomeno nel commentarlo a Venezia: ha anzi affermato che la differenza tra la regina Vittoria e la regina Elisabetta II è, a suo dire, che “quest’ultima non conosce e studia certo l’urdu e il Corano”.
La storia, insomma, racconta di uno scandalo per la corte britannica dell’epoca, ma che potrebbe sentirsi ancora attuale: specie quando la regina investe il suo amico di prestigiose cariche, mai toccate prima a un islamico.
Quando poi la regina comincia a studiare l’urdu e i testi sacri, sotto la guida di Abdul, la Corte vede sempre con più sospetto il servitore indiano e cerca di distruggerlo. Anche in questo senso poi la battuta del regista de Le relazioni pericolose, sempre nel segno dell’ironia, riguardo all’attuale presidente degli Stati Uniti: “Quando ho fatto questo film ho pensato a un’opera che potesse essere gradita e di ispirazione anche a Donald Trump”.
Ma al di là dell’inaspettato confronto multiculturale in un Regno d’Inghilterra in pieno impero coloniale, ‘Victoria & Abdul’ racconta principalmente il rapporto davvero singolare tra questo indiano e una regina sempre ai confini tra affetto, interesse culturale e plagio. “Non credo si possa parlare d’amore tra loro – spiega la Dench, che ha già interpretato sua maestà Vittoria nel film La mia regina di Madden -, per questo è così intrigante e complessa questa storia. L’atteggiamento che ha il mio personaggio verso di lui non è solo un sentimento d’amore, ma piuttosto la gioia di una donna anziana di sentirsi rilassata, libera di parlare con qualcuno e anche di farsi insegnare qualcosa”.
E ancora l’attrice britannica, 83 anni, 120 ruoli tra cinema e tv e un premio Oscar nel 1998 per Shakespeare in Love nei panni di Elisabetta I d’Inghilterra: “Tornare nei panni di questa regina iconica certo non me lo aspettavo. C’è come una specie di continuità nel rivisitare questo personaggio e poi racconta una storia stupenda e ho trovato la proposta di Frears irresistibile”. Nel film, basato sull’omonimo romanzo di Shrabani Basu, “io e Judi – spiega Fazal – abbiamo cercato di ripassare il copione e abbiamo lavorato moltissimo insieme proprio per creare questo singolare rapporto. Ho letto poi tantissimi libri su quell’epoca cercando di capire come mai Abdul sia riuscito a creare con la Regina un rapporto così stretto in un tempo in cui dominava un forte razzismo”.