Oggi a Cannese si parla in qualche modo italiano grazie a due emigrati di terza generazione come l’americana Sofia Coppola e l’argentino Santiago Mitre.
– The beguiled di Sofia Coppola con Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning. In concorso. Un remake davvero inatteso: “La notte brava del soldato Jonathan” viene rivisitato in piena libertà dalla regista di “Maria Antonietta” con il gruppo di donne che, in piena guerra di secessione, accolgono un soldati nordista, ferito e in fuga. Ma la presenza di un uomo tra tante ragazze non può che far esplodere i conflitti e le repressioni sessuali. Interessante opporre il carisma (passato) di Clint Eastwood a quello arrembante della figlia del grande Coppola.
– Rodin di Jacques Doillon con Vincent Lindon e Severine Caneele. In concorso Tormento e estasi di un artista che con il suo controverso ritratto di Balzac (rinnegato dallo scrittore in vita) inaugura la stagione della scultura contemporanea dopo aver messo a soqquadro il mondo culturale francese e aver dato scandalo per la sua relazione decennale con l’allieva modello, Camille Claudel. Biografia sulfurea d’artista con tutti i rischi che questo comporta.
– Zombullenium di Arthur De Pins e Alexis Cord. Proiezione speciale. Unico film destinato ai bambini nel festival che ha sdoganato Shrek e La Sirenetta, si tratta di un’animazione franco-francese che ruota intorno ai veri mostri di un parco dei divertimenti. Quando l’umano Hector rischia di svelare il segreto, il direttore del parco (un vampiro) lo assume, ma per rivedere l’adorata figlia dovrà sfuggire al controllo dei suoi nuovi colleghi. Finalmente un’animazione all’altezza di “Hotel Transilvania”.
– La cordillera di Santiago Mitre con Ricardo Darin e Dolores Fonzi. Un certain regard. Il giorno in cui tutti i capi di stato dell’America Latina si riuniscono per un summit in un isolato albergo delle Ande, un avviso di garanzia raggiunge il presidente argentino. Per lui sarà più importante l’onore familiare (è implicata la figlia) o il destino del Continente? Con l’attore più famoso di tutta l’America del Sud.
– Vicinanza di Kantemir Balagov con Darya Zhovner e Olga Dragunova. Un certain regard. Una sera del 1988 nel cuore del Caucaso, dove si difende la piccola comunità ebraica del luogo, due fidanzati vengono rapiti mentre si celebra la loro unione. Poiché è escluso di chiamare la polizia, la comunità deve fra fronte da sola alla richiesta di riscatto e superare le gelosie dei singoli nel nome di una comune dignità.
– Blow up di Michelangelo Antonioni con David Hemmings e Vanessa Redrgrave. Cannes classics. A 40 anni dalla Palma d’oro, fra le più contestate nella storia di Cannes, ritorna il capolavoro europeo del regista ferrarese con un meticoloso restauro a cura di Cinecittà e Cineteca di Bologna. Proiezione in presenza di Enrico Fico Antonioni.
– La defensa dei dragon di Natalia Santa. Quinzaine des realisateurs. Cosa si fa da vecchi se non confortarsi a vicenda? Cosi menano la vita il giocatore di scacchi professionista Samuel che scommette sulle partite che già sa vincenti; Joaquin che teme di perdere il suo negozio, sommerso dai debiti e Marcos che cerca la formula magica per vincere a poker. Ma la scommessa sulla realtà ha un’altra faccia
– Nothingwood di Sonja Kronlund. Quinzaine des realisateurs. E’ il ritratto del cineasta forse più prolifico al mondo: l’afghano Salim Shareen, interprete, creatore e produttore dei suoi oltre 110 film. Col pretesto di proiettare l’ultimo in una contrada sperduta del paese, Salim si è portato dietro la sua “compagnia di giro” fatta di attori e tecnici con cui vuole realizzare il prossimo film. Ma il vero racconto sta nella sua vita quotidiana, un grido di libertà nel nome del divertimento. Quasi un Totò del Kyber Pass.
– Makala di Emmanel Gras. Semaine de la critique. Nel cuore del Congo un ragazzo di buona volontà sogna di dare un futuro diverso alla sua famiglia e al suo villaggio. Col coraggio del suo lavoro sfida la logica dell’Africa, la corruzione e la povertà, ma ne paga il duro prezzo.