Un programma ricchissimo quello di oggi al Festival di Cannes: attesi i 27 film che saranno presentati in anteprima alla 70esima edizione del Festival di Cannes
The killing of the sacreed deer di Yorgos Lanthimos con Colin Farrel, Nicole Kidman, Barry Keoghan.
In concorso. Cosa fare quando scopri che ti sei messo la serpe in seno e che il diavolo è entrato nella tua casa? E’ questo la tremenda verità che affronta Steven, chirurgo di successo e marito amorevole quando realizza che il ragazzo che ha preso sotto la sua ala protettrice si rivela una minaccia potenziale. Non è un film sui poteri paranormali, è la nuova opera di uno dei cineasti più visionari del panorama europeo. Tappeto rosso delle grandi occasioni.
Habby end di Michael Haneke con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Matthieu Kassovitz.
Sembra impossibile ma il regista più gelido e imperturbabile del mondo sviluppa una tale empatia con i suoi attori che due di quelli storicamente diffidenti (Huppert e Trintignant) non lo lasciano più. Nel gran teatro della crudeltà di Haneke, va in scena questa volta la vacanza estiva di una tipica famiglia borghese europea.
Il giorno dopo di Hong Sangsoo con Haehyo Kwon e Minhee Kim.
In concorso. Il cineasta coreano prediletto di Cannes intreccia questa volta una storia privata d’amori e tradimenti.
An inconvenient sequel di Bonni Cohen e Jon Shenk.
Proiezioni speciali. Dieci anni dopo “An Inconvenient Truth”, l’ex vicepresidente americano Al Gore è ancora il primo paladino della causa ecologista nel mondo. La sua battaglia contro il disastro climatico è lontana dall’essere vinta ma Gore la combatte con lo stesso entusiasmo che mette nella sua vita privata e in tutte le sue scelte.
Non annees folles di André Téchiné con Celine Sallette, Pierre Deladonchamps. Omaggio 70esimo. Nella Parigi della prima guerra mondiale il soldato Paul diserta e, per non farsi scoprire, si evira e accetta che la moglie lo trasformi in Suzanne. A guerra finita, nel furore felice e incosciente della Francia vincitrice, Paul cerca di riprendere la sua vera identità. In omaggio al maestro francese che debuttava a Venezia nel ’69 con “Paulina s’en va” e che rappresenta una delle voci più originali e classiche del cinema francese.
L’atelier di Laurent Cantet con Marina Fois e Matthieu Lucci.
In una delle più belle spiagge della Provenza, La Ciotat, una scrittrice di successo, Olivia, accetta di tenere un seminario di scrittura e tra gli allievi si distingue il giovane Antoine. Il loro lavoro a quattro mani si appunta sulla memoria operaia della cittadina, sulla nostalgia per un passato felice che non ritorna.
Out di Gyorgy Kristof con Sandor Terhes e Eva Bandor.
L’intrusa di Leonardo Di Costanzo con Raffaella Giordano, Valentina Vannino, Martina Abbate. Quinzaine des realisateurs. A 60 anni vissuti in prima linea nel teatro di guerra della napoli d’oggi, Giovanna vede d’un tratto, il suo piccolo mondo in pericolo. Assistente sociale, ha realizzato un piccolo sogno gestendo al meglio un asilo per ragazzi abbandonati. Ma quando alla porta si presenta, in fuga, la moglie di un pericoloso camorrista, con due figli da nascondere, per Giovanna viene l’ora delle scelte: se li fa entrare attirerà su di sé e i suoi ragazzi la vendetta della criminalità. Dopo “L’intervallo”, rivelatosi a Venezia, ecco l’opera seconda di uno dei migliori talenti del documentario italiano alle prese con un cinema narrativo che prende linfa dalla realtà quotidiana.