di Marco Spagnoli
@marco_spagnoli
Dopo l’immenso successo conquistato dal romanzo, che è stato un caso editoriale nel 2015, il thriller La ragazza del treno, adattamento cinematografico dell’omonimo best seller mondiale di Paula Hawkins pubblicato in Italia da Piemme.
Il thriller, che dal 2015 a oggi ha già venduto oltre 15 milioni di copie nel mondo e più di 600mila nel nostro Paese, è un successo ancora in cima alla classifica dei libri più venduti in Italia e, in occasione dell’uscita del film, torna in libreria con una nuova copertina.
Scritto da Erin Cressida Wilson, autrice fra gli altri degli script di “Chloe – Tra seduzione e inganno” di Atom Egoyan con Julianne Moore e Amanda Seyfried e “Fur – Un ritratto immaginario di Diane Airbus” con Nicole Kidman, il film ha come protagonista un’intensa Emily Blunt nel ruolo di una donna che dopo il divorzio dovuto all’impossibilità di diventare madre, è scivolata nell’alcolismo.
Andando ogni giorno in treno a New York, come il diavolo Asmodeo della piéce teatrale, ‘scoperchia’ idealmente le case degli altri, guardando le vite di donne che vivono ciò che lei, ormai ne è convinta, non potrà più avere.
Un giorno vede o crede di intravedere dal finestrino diventato il suo punto d’osservazione privilegiato una ‘crepa’ nella vita di una delle persone che spia e scruta ogni giorno. La rabbia, alimentata dall’alcol, la spinge a scendere dal treno e a confrontarsi con la donna che, secondo lei, sta commettendo un gravissimo errore.
Ferita, insanguinata, si risveglia a casa senza ricordare nulla. La donna con cui si è scontrata è, però, scomparsa e alcuni indizi portano a pensare che lei si sia macchiata di un omicidio.
Tutto, però, è molto più complicato e quello che colpisce del film diretto da Tate Taylor (The Help) è la sua capacità di introspezione psicologica in una femminilità moderna e talora lacerata, dove segreti e bugie costituiscono un terreno fertile per una violenza domestica che tra lo psicologico e il fisico deve costituire un campanello d’allarme importante per la nostra società.
Un film da questo punto di vista oltreché di intrattenimento ed interessante, anche ‘utile’ perché ci mostra tutti i travestimenti che può prendere il femminicidio e come questo possa essere innescato più o meno involontariamente da atti, in apparenza, innocui, ma che hanno delle conseguenze terribili.
Complesso e doloroso, La ragazza del treno è profondo e mai banale, nonostante qualche concessione ad un cinema più commerciale, insiste su temi importanti e su questioni riguardo alle quali tutti dovremmo fare tesoro.
Affascinanti anche le altre interpretazioni nei personaggi femminili di Rachel, Haley Bennett e di Rebecca Ferguson.
in un film, prodotto da DreamWorks Pictures, in Italia grazie a Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema, distribuito nelle sale da 01 Distribution dal 3 Novembre.