Le storie, le parole, i gesti dei giocatori di baseball non vedenti: a raccontare la quotidianità di chi, pur vivendo una disabilità, affronta con agonismo la vita è Massimo Saccares, già autore del documentario “Tevere” presentato nel 2015 al Festival Internazionale del Cinema di Roma. Il film, “che mi ha visto impegnato per mesi giorno e notte”, è il risultato di un giro per il mondo insieme agli atleti e alle squadre che rendono vivo il baseball per non vedenti ed è completamente autoprodotto. L’autore ha scelto di attivare un crowdfunding “per poter pagare – spiega Saccares – i montatori, la post produzione e chi mi curerà la distribuzione e la promozione del film”. Il film è in uscita il prossimo ottobre. Cerchiamo di saperne di più.
Un viaggio, quello tra i giocatori di baseball non vedenti, che deve averti appassionato molto visto che hai sostenuto tutto a tue spese?
“Direi di più: incuriosito e appassionato all’inizio , poi, frequentandoli per mesi non solo sui campi di gioco, è nato un coinvolgimento importante fatto di amicizia, stima e condivisione di problematiche. Ho quindi deciso di partire con un film che oltre ad avere dei fini artistici e commerciali lanciasse forte un messaggio di integrazione sportiva e conoscenza di una realtà che per me porta ad un aiuto reciproco. Il film è autoprodotto perché quando senti che è il momento di fare una cosa non puoi aspettare lungaggini frustranti ed a volte umilianti di aiuti istituzionali. Perderesti il treno. Lavori, risparmi, chiedi aiuto, te li inventi. Troupe all’osso, una macchina un computer e un telefono possono bastare all’inizio, poi sta a te accendere un fuochino interessante e aspettare che attiri l’attenzione di qualcuno che lo alimenti”.
Ma chi sono questi atleti?
“Questi atleti sono persone che rimettono in discussione i propri limiti in uno gioco che oltre all’aspetto ludico notevole diventa uno sport-terapia”.
Ora un film su questa esperienza. Puoi raccontarci qualcosa? Quando esce? cosa ti aspetti? Dove lo vedremo?
“Il film è una corsa parallela tra il baseball “normale” e il baseball ciechi in un viaggio in vari paesi con l’obiettivo di esportarlo ( è un brevetto Made in Italy) nel mondo. Dovrebbe uscire in autunno e lo vedremo sicuramente nei circuiti dei festival nazionali e internazionali sperando poi nell’interessamento di media, cinema o Tv”.
L’idea del crowdfunding è innovativa, ma non insolita per i progetti sociali. Quale è il tuo obiettivo? A chi ti rivolgi?
L’idea del crowdfunding è un po’ una novità, ma mi piace l’idea di condivisione che rappresenta. L’obiettivo è quello di completare nel miglior modo possibile il film i quali costi sono aumentati di molto in corso d’opera e mi rivolgo a chiunque senta e approvi l’idea che film così vadano fatti e distribuiti nella misura che meritano. Per saperne di più e sostenere il progetto, scrivere a msaccares@gmail.com.
Massimo Saccares è autore, regista e produttore. Nato nel 1955 a Roma, inizia l’attività di realizzazione di audiovisivi nell’ambito dell’associazione di volontariato per la sensibilizzazione e la prevenzione di disturbi alimentari “Non smettete di abbracciarmi”, di cui è fondatore e Presidente.