È per Venerdì 10 giugno l’anteprima assoluta, nella decima edizione del Salina Doc Fest, di Due Sicilie, il nuovo film documentario di Alessandro Piva, prodotto da Seminal Film in associazione con Istituto Luce- Cinecittà e realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana – Sicilia Filmcommission. Piva torna sul grande schermo dopo il recente caso di Milionari (e con un doc targato Istituto Luce dopo il commovente Pasta nera) con un film che è una lettera d’amore al paesaggio, alla cultura e all’identità storica della Sicilia.
Una lettera fatta con un gioco di memoria: il confronto e l’intreccio tra immagini di repertorio preziose e sorprendenti e quelle della Sicilia di oggi; il tutto legato da musiche di atmosfera tradizionale rilette in chiave contemporanea dal compositore catanese Giovanni Scuderi.
Scorrono così i filmati di maestri come De Seta, Saitta e Quilici, in contrappunto a sguardi sul presente, dedicati a luoghi basilari, ma mai comuni: i campi di spighe e la mietitura, le acque e le tonnare divenute in alcuni casi hotel e resort di lusso, la lava dell’Etna ripresa dagli obiettivi dei pionieri del secolo scorso e dai cellulari degli escursionisti odierni. E il lavoro eroico delle miniere, la lotta degli uomini e i progressi della tecnologia; il teatro, dal legno magico dei Pupi ai microfoni del DJ di un centro commerciale…
Un viaggio immaginifico in cui protagonista silenzioso ma assoluto è il Tempo. E una terra che nel suo continuo mutare ed evolvere, rivendica nella voce urlante, cantata, orgogliosa dei suoi abitanti, di essere sempre se stessa.
Quella terra che come ci ha consegnato definitivamente Goethe, è la chiave senza cui non si può capire nulla dell’Italia.
Questa lettera d’amore di istantanee antiche e contemporanee, parla di noi.
Per decenni le immagini del patrimonio paesaggistico e culturale siciliano sono state catturate nel loro lento mutarsi in documentari, cinegiornali, filmati amatoriali, fermate in cartoline e in scatti privati, a volte quasi inconsapevolmente. Allo stesso modo i mestieri più antichi nel tempo si sono trasformati, senza peraltro mai lasciare del tutto indietro il legame con la tradizione.
Ripercorrere i luoghi già raccontati dai cineoperatori del passato, in particolare dai grandi meastri De Seta, Saitta e Quilici, per cogliere i segni che l’uomo ha tracciato nella storia recente, e al contempo rimarcare l’immutabile identità dell’isola: è questo che Due Sicilie vuole raccontare, la storia della regione attraverso il lento mutare del suo paesaggio in stretta relazione con l’evoluzione dei mestieri. [Dalle note di regia Alessandro Piva]