"La mirabile visione", restaurato il kolossal su Dante Alighieri

Il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale presenta in anteprima a Pisa il restauro del film del 1921 dedicato a vita e opere del sommo poeta.

"La mirabile visione", restaurato il kolossal su Dante Alighieri
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26 Maggio 2016 - 14.16


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Il 28 maggio a Pisa nell’ambito della manifestazione Dante Posticipato, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenta il restauro del film La mirabile visione dedicato alla vita e alle opere di Dante Alighieri e diretto nel 1921 da Luigi Sapelli in arte Caramba.

Il restauro è stato eseguito in digitale a cura del Centre National du Cinema di Parigi a partire da una copia italiana conservata a Roma dalla Cineteca Nazionale e da una copia francese. Integrando le due versioni si è riusciti a ricostruire il film nella sua interezza.

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La mirabile visione, realizzato con grandi mezzi produttivi e lanciato da una poderosa campagna pubblicitaria, non ottenne però il successo che ci si aspettava. Solo dopo che il regime fascista lo giudicò “strumento di propaganda spirituale e nazionale” a metà degli anni ’20, il film rientrò nei circuiti cinematografici ricevendo attenzioni dalla stampa e dal grande pubblico oltreché consensi di critica come quelle dello storico Gioacchino Volpe e in particolare di Arduino Colasanti, all’epoca uno dei più autorevoli storici dell’arte: “Niente fin qui del genere mi era accaduto di vedere, così scrupolosamente diligente nella ricostruzione dei luoghi e delle cose, nella raffigurazione delle persone; così sapientemente pittorico nel taglio dei quadri, degli sfondi, degli scenari; così accuratamente ricco e caratteristico negli aggruppamenti dei protagonisti e negli inquieti movimenti delle moltitudini”.

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La mirabile visione, kolossal in due parti, è il frutto della collaborazione di un gruppo collaudato di cui facevano parte oltre al direttore artistico Caramba, noto per la sua lunga ed istrionica attività di scenografo e costumista teatrale, il poeta e soggettista Fausto Salvatori e Carlo Montuori, apprezzato direttore della fotografia.

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