Will Smith nel suo ultimo film Zona d’ombra diretto da Peter Landesman ex inviato di guerra e giornalista investigativo del New York Time Magazine, sfida la potente National Football League americana interpretando il medico neuropatologo Bennet Omalu che ha scoperto per primo il legame tra i traumi cranici e la comparsa dell’encefalopatia cronica, una malattia degenerativa cerebrale di cui soffrono parecchi atleti della NFL.
Questo film nasce proprio da un articolo d’accusa pubblicato su GQ dalla giornalista Jeanne Marie Laskas e divenuto un romanzo bestseller. Ecco le parole del regista: “Questo film non intende aggredire la più importante lega professionistica nordamericana di football americano. Non mi sono mai consultato con la NFL né ho domandato permessi prima di girare. La priorità è dare ai giocatori tutte le informazioni sulla Cte, la Chronic traumatic encephalopathy”.
In una recente intervista anche Will Smith ha dichiarato che la malattia degenerativa non riguarda soltanto il football americano ma comprende anche il calcio: “So che in Italia il calcio è qualcosa di sacro, conosco bene il fervore sportivo. I medici ora hanno trovato una relazione tra i continui urti alla testa degli sportivi sul campo e la comparsa dell’encefalopatia; concerne tutti, persino i calciatori. In Australia, stanno già prendendo misure all’interno della regolamentazione ufficiale”.
Prima dell’uscita nelle sale statunitensi, la NFL contestava ancora la pericolosità della CTE e la fondatezza degli studi di Omalu. Lo scorso 14 marzo però Jeff Miller, il vicepresidente per le politiche di sicurezza e della salute dell’NFL, ha ammesso che vi è un legame diretto tra i traumi cranici subiti dai giocatori e l’encefalopatia cronica.
La Corte d’appello di Filadelfia appena due giorni fa ha messo d’accordo NFL e avvocati di migliaia di giocatori di football con un compenso finale di 5 milioni di dollari ciascuno per i danni neurologici subiti. Zona d’ombra arriverà nelle sale italiane dal 21 aprile 2106.