di Marco Spagnoli
@marco_spagnoli
Secondo Variety, Sean Parker, co-fondatore di Napster e di Facebook, oggi trentaseienne e con un patrimonio personale di circa tre miliardi di dollari, avrebbe riscontrato un certo interesse da parte di Studios e di esercenti nel presentare il suo progetto The Screening Room, una sorta di Netflix del cinema in sala.
A fronte dell’acquisizione di un abbonamento fruibile attraverso un decoder da 150 dollari, The Screening Room offre un servizio Premium per portare a casa i film nelle sale che, oggi, arrivano in home video e sulle piattaforme digitali non prima di novanta giorni con window, definite per legge in alcuni paesi e di lunghezza variabile fino ad arrivare ad un massimo di sei mesi come in Francia.
Il costo del noleggio sarebbe di 50 dollari di cui il 20% destinato agli Studios e un altro 20% all’esercizio.
Per ogni film noleggiato per 48 ore grazie ad un servizio di streaming impossibile da piratare, i clienti riceverebbero inoltre due biglietti gratis per il cinema in modo da fare beneficiare gli esercenti anche dal ‘traffico’ di spettatori nelle loro sale e nei loro Bar.
Tra gli argomenti a favore di Parker quello della lotta alla pirateria: il pubblico avrebbe, infatti, un’alternativa legale alla visione in contemporanea con le sale cinematografiche ad un prezzo che, complessivamente, sembra essere in linea con la visione di più spettatori e dei costi di spostamento.
Sempre secondo Variety Parker, che nel film The Social Network è stato immortalato dall’attore Justin Timberlake, avrebbe già incassato il sì di massima di AMC, la società comprata dai Cinesi che oggi è la più importante catena di sale cinematografiche del mondo.
Diverse reazioni sul tema sono state, invece, segnalate dal sito deadline.com che parla di molti dirigenti degli Studios “arrabbiati” e preoccupati dalla “pericolosità” della proposta e da altri che ricordano come ogni progetto di distribuire in VOD film in uscita in sala, sia stato ritirato per timore di boicottaggi da parte degli esercenti.
Perentorio e senza appello anche il commento del blog su Hollywood Movie City News: “Se qualcuno pensa che The Screening Room possa funzionare, ha bisogno di farsi esaminare il cervello…”