La presidente della giuria della 66esima edizione del Festival di Berlino, Meryl Streep, ha apprezzato tantissimo Fuocoammare, il docu-film di Gianfranco Rosi sui migranti di Lampedusa. L’attrice si è detta pronta a sponsorizzare il film a Hollywood.
“Meryl Streep mi ha detto, tenendomi per mano: ‘Questo film può vincere l’Oscar. Farò di tutto perché sia portato negli Usa’”, ha rivelato Donatella Palermo, produttrice di “Fuocoammare”, che ha aggiunto come Maryl Streep abbia provato “entusiasmo e della profonda commozione”, guardando il film.
Rosi da Lampedusa ha descritto nel suo film che cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa, raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre e chi ci arriva per andare altrove. Il protagonista dell’opera è Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.